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Moschino: il circo in città (ma ne avevamo bisogno davvero?)

Venghino signori venghino, il circo Moschino è arrivato nella Città degli Angeli!

Se c’è una parola appropriata per l’ultimo show di Moschino è proprio “carrozzone”. Ma nell’accezione negativa, positiva o fisica? Decidetelo voi.

Jeremy Scott, si sa, non è un minimal Jil Sander, né un barocco Versace, non è classyvaganza Prada e nemmeno japan style come Yamamoto. Jeremy è figlio degli anni ’90, della cultura underground gay pop, un selfmade man fatto di sogni e divertimento. Ma siamo proprio proprio sicuri che sia il degno erede di Franco Moschino?

Jegor Antonov in Moschino 2019 (foto instagram)

Forse, il successo commerciale ha snaturato il brand e lasciato troppa carta bianca a questo “non più ragazzino terribile” della moda.

Resort 2019 donna e collezione Spring 2019 uomo, as usual, hanno sfilato insieme. A Los Angeles, sotto un tendone gremito di twins influencer, Kris Jenner, Billy Idol e Gwen Stefani.

Venghino signori venghino, this is the most ***** show on Earth! 

Moschino Circus è un bello spettacolo

“Vedo il mio ruolo nella moda come un divertimento. E cosa potrebbe esserci di più divertente di un circo?” dice Jeremy Scott. E in effetti il circo diverte, certo.

Lo show è un vero spettacolo, non c’è dubbio. C’è il tendone, ci sono i pop-corn e lo zucchero filato, c’è addirittura Jeremy Scott che apre lo show da perfetto maestro di cerimonie, con l’attitude circense e una tuta scheletro-alamaro. “Vedrete atti di glamour che sfidano la morte! Vedrete perline e ricami mai tentati in un contesto come questo” ci annuncia, e allora noi vediamo sfilare pantaloni ascellari con le bretelle (un ricordo un po’ old Gaultier) e fiori enormi che sembrano strappati da psichedelici poster Peace&Love. Ci sono piume di struzzo e le righe in lurex, zebrati in paillettes cangianti e total look maculati per la cougar lady ammaliante e l’uomo forzuto in body monospalla. Non mancano le gypsy, fattucchiere senza sfera di cristallo ma con pantaloni a zampa.

Brandon Good in Moschino 2019 (foto instagram)

Clown arlecchino, clown a pois, clown qui e clown là. I pagliacci come eroi dello stile Jeremy Scott (che si è già ispirato a loro in varie versioni durante gli anni). Però al circo ci sono anche i domatori, e anche alla sfilata moschino ci sono: Denek Kania in un completo (cilindro compreso) tutto tempestato di perline insexyto da un harness total ivory, mentre Mattew Noszka è domatore in tuta rossa con ricamo scheletro-alamaro in oro, come oro è il cilindro paillettato.

Josie Canseco e Matthew Noszka in Moschino 2019 (foto instagram)

Abbiamo bisogno di Moschino Circus nel 2018?

Ma tutta questa arte circense, questi clown e acrobate in abiti da sera e body di strass, non sono forse un po’ troppo show e meno moda?

Il circo della moda ci chiede davvero una stagione circense con maxi cravatte e pantaloni a pois che sembrano usciti da un negozio di costumi di Carnevale? Forse, lo show mastodontico di Moschino, a sto giro, è troppo tanto. Too much or nothing dicevano la Spice Girls, ma nel 2018 anche il too much ha un limite e questi costumi corredati da cheappissimi occhialoni esagerati, hanno superato il confine.

Jhona Burjack in Moschino 2019 (foto instagram)

Prendiamo questa sfilata come uno show, dove al posto degli animali hanno sfilato modelle e modelli pettoruti, ma vogliamo pensare che sia davvero moda? Personalmente mi prendo un attimo per riflettere mentre vi guardate Moschino Circus.

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