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Il 19 febbraio 1878 Edison brevetta il fonografo: nasce la registrazione della musica

La nascita del fonografo cambiò tutto: la musica diventò un’esperienza più intima per l’ascoltatore, spostandosi dalle sale da concerto, ai salotti

La tecnologia che ha reso il possibile il moderno business musicale, nacque nel laboratorio di Thomas Alva Edison nel New Jersey, dove creò il primo dispositivo sia per registrare il suono, sia per riprodurlo. L’invenzione del fonografo avvenne ufficialmente il 21 novembre 1877, la prima dimostrazione pratica invece il successivo 29 novembre. Il 19 febbraio 1878 egli ne depositò finalmente il brevetto, a cui venne assegnato il No. 200.521.

La scoperta

Mentre lavorava con il telefono e il telegrafo, Edison riuscì a realizzare una sorta di ripetitore grafico che permetteva di incidere su un disco linee e punti del Codice Morse in modo indipendente, senza il continuo intervento di un operatore esterno. Dopo aver lavorato con i due dispositivi per un certo periodo di tempo, nel 1877 ebbe la grande idea di mixare i due, nel tentativo di  realizzare una macchina che registrasse la voce. Prese quindi lo stilo dal telegrafo e lo collegò ad un diaframma a sua volta collegato ad un telefono. Dopo diverse modifiche importanti, sostituì il supporto cartaceo come mezzo di registrazione, usando un sottile foglio di stagnola per registrare le onde sonore. Inoltre, applicò la carta stagnola su un cilindro di latta dove poggiava lo stilo. Quando le onde sonore vibravano, lo stilo toccando il cilindro avrebbe quindi ricreato una copia perfetta del suono. Per quanto riguarda invece la riproduzione, che ovviamente aveva un processo inverso, era necessario ricorrere ad una seconda membrana, più elastica e posizionata all’altra estremità del cilindro. Il primo prototipo di fonografo, prevedeva infatti un doppio funzionamento, sia come registratore, sia come riproduttore di suoni e fu pensato per un’utilizzo esclusivo negli uffici, finalizzato alla dettatura di lettere e documenti.

La prima registrazione e la nascita del grafofono

Il primo audio registrato e riprodotto dal fonografo è stata la voce dello stesso Edison che canticchiava la filastrocca “Mary had a little lamb”. L’inventore però presto si annoiò della sua nuova scoperta, e non fece molto altro con l’invenzione negli anni successivi. Nel frattempo altri suoi colleghi scoprirono presto i vantaggi del fonografo iniziando a lavorarci sopra. Questo sfociò nell’invenzione del grafofono nel 1886, da parte di Charles Sumner Tainter della Bell Telephone Company. Egli riprese l’idea del cilindro con la stagnola, ma lo sostituì con della cera e con uno stilo meno rigido, realizzando così un’evoluzione del fonografo stesso con un discreto miglioramento della qualità della riproduzione.

La commercializzazione del fonografo e delle sue registrazioni

Ad un certo punto Jesse H. Lippincott, acquistò tutte le società che producevano fonografi (compresa quella di Edison), nell’intento di crearne un monopolio. Lippincott però voleva soltanto affittare le macchine alle imprese, senza però venderle. Nel 1890 si ammalò, Edison prese il controllo della società e mise presto fine alla politica del noleggio, iniziandone la vendita. Nel 1894 poi effettuò una mossa commerciale brillante, dichiarando il fallimento della North American Phonograph Company (che non possedeva), per poi acquistarla nuovamente. Con l’azienda ufficialmente nelle sue mani, fece un passo nella direzione per il quale gli siamo tutti grati oggi, ovvero l’home entertaiment. L’inventore-imprenditore cominciò infatti a commercializzare il fonografo non solo come strumento professionale, ma anche alla gente comune per il proprio intrattenimento. Il prezzo del dispositivo intanto era crollato, rendendolo più appetibile agli occhi del consumatore. I cilindri di Edison normalmente erano registrazioni musicali, ma non mancavano anche dei corti comici.

Problematiche

C’erano due problemi essenziali con i suoi cilindri: prima di tutto, potevano durare solo due minuti e poi non vi era alcuna possibilità di produzione di massa. Questo significava, ad esempio, che se un cantante stava eseguendo una canzone, si potevano registrare solo alcuni cilindri alla volta. Pertanto, l’esecutore era costretto a cantare la canzone più e più volte per realizzare abbastanza cilindri da vendere. Il problema venne poi risolto nel 1901 quando Edison si servì di un un cilindro in oro come matrice, che poi sarebbe stato utilizzato come stampo per creare i cilindri di cera duplicati. I vantaggi della produzione di massa erano abbastanza lampanti, tanto che il prezzo dei cilindri di cera scese a circa 35 centesimi ciascuno.

Il grammofono

Emile Berliner, un ingegnere tedesco, sostituì il cilindro con un disco facendo oscillare la puntina verso sinistra e verso destra, e non più verso l’alto e verso il basso. La sua invenzione prese il nome di grammofono e ottenne il brevetto ufficiale nel novembre del 1887. Edison dal canto suo, fu un forte oppositore del disco, ma quasi tutti gli altri concorrenti gli si convertirono a causa della possibilità di poter ottenere registrazioni sempre più lunghe. Alla fine, nel 1913, anche Edison cedette ed iniziò a produrre ciò che noi oggi conosciamo come “disco”.

Una cosa è certa: il mondo sarebbe molto diverso oggi se non fosse per l’invenzione del fonografo. La musica infatti è una parte essenziale della vita delle persone di tutto il mondo e una vera e propria forma di espressione. Oltre alla musica, il fonografo ebbe anche un ruolo fondamentale nella trasmissione di idee da un luogo all’altro, se non contiamo che anche il cinema stesso non sarebbe esistito se non fosse stato inventato.

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