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La migliore Moka: quale scegliere tra i modelli in acciaio o alluminio

– Le principali caratteristiche di una caffettiera Moka

La Moka è probabilmente uno degli accessori da cucina più comuni. Anche chi non ama il caffè, infatti, spesso ha una macchinetta sempre a portata di mano per poter offrire la celebre bevanda ad amici e parenti in visita.

Ma come è fatta una classica caffettiera Moka?
Quali sono gli elementi che la caratterizzano e che permettono di preferire un tipo di modello a un altro?

Di seguito si riporteranno tutte le informazioni che possono servire per scegliere la migliore Caffettiera Moka a seconda delle dimensioni e degli usi che si fanno della macchinetta per il caffè.

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Un po’ di storia: la Moka di Bialetti

Tra i modelli più noti di Moka vi è naturalmente quella del marchio storico Bialetti. Fu proprio Alfonso Bialetti, infatti, che nel 1933 mise in commercio la prima macchina Moka: l’importanza di questo progetto fu tale che rivoluzionò il modo di fare il caffè in Italia.

Oggi, la Moka di Bialetti è parte della collezione del MoMa di New York e del Design Museum di Milano, insieme ad altri celebri esempi di disegno industriale.

La Moka Bialetti è caratterizzata dalla forma ottagonale e dall’essere realizzata completamente in alluminio: si tratta di una forma brevettata che distingue il marchio. Va sottolineato che il brand realizza anche macchinette per il caffè in acciaio inox, ma soprattutto per i mercati esteri.

In Italia viene infatti maggiormente apprezzata e venduta la soluzione in alluminio. I modelli più comuni, inoltre, sono quelli di piccolo e medio formato, ossia da una fino a sei tazze. Tuttavia sono previsti anche formati maggiori, come quella da diciotto tazze.

Come si prepara il caffè con la Moka

Le tre parti della Moka sono fondamentali per una corretta realizzazione del caffè e, pertanto, vanno preparate nel modo corretto. La base, quindi, va riempita di acqua fredda. Il livello consigliato per un buon caffè, ossia per non ottenere un caffè lungo, è quello che arriva alla valvola presente sul fianco della base.

Il filtro va invece riempito completamente, lasciando la polvere di caffè a cupola, ossia senza pressarla come, invece, si fa nelle macchine da bar. Il motivo è strettamente legato alla pressione che si genera quando l’acqua bolle che, essendo molto più bassa di quella che si genera nelle macchine da bar, non sarebbe in grado di assicurare un corretto trasporto del caffè stesso.

Sulla parte superiore della Moka è presente un secondo filtro, fissato tramite una guarnizione: questi due elementi devono essere ben fissati e, soprattutto, ben puliti. Una volta riempita d’acqua la base e di caffè macinato il filtro a imbuto, si può procedere ad avvitare la parte superiore della macchinetta.

Quando la Moka è pronta bisogna accendere il fuoco, ricordando che la fiamma deve essere bassa: il caffè per uscire ha bisogno del suo tempo. L’uso di una fiamma elevata (o di una piastra a induzione a potenza troppo elevata) sicuramente dimezzerebbe i tempi di attesa ma non garantirebbe lo stesso sapore al caffè.

La manutenzione

La macchina del caffè va manutenuta con cura per avere la certezza di realizzare caffè sempre di ottima qualità. Per prima cosa, bisogna ricordare che, appena acquistata, essa va usata una volta a vuoto, ossia con appena una punta di polvere di caffè: in tal modo l’acqua ripulisce con cura le pareti e il caffè permette di controllare il perfetto funzionamento dei filtri.

Dopo ogni utilizzo, infine, la Moka va lavata accuratamente. Il lavaggio deve essere effettuato esclusivamente a mano, evitando quindi la lavastoviglie, qualsiasi tipo di spugna abrasiva e di detersivo. Questo, infatti, potrebbe depositarsi nel filtro o alla base del serbatoio, rendendo imbevibile il caffè.

Per una corretta manutenzione è fondamentale anche avere cura delle guarnizioni che andrebbero regolarmente pulite e sostituite in caso di danneggiamento o usura. Le guarnizioni vanno sostituite solo con prodotti originali, facendo attenzione alle dimensioni e agli spessori delle stesse.

– I materiali e il design: Moka in acciaio o in alluminio?

Uno dei principali elementi da prendere in considerazione quando si vuole acquistare una Moka di buona qualità riguarda sicuramente la scelta dei materiali. Chi si affaccia sul mercato delle caffettiere classiche, può facilmente notare che la maggior parte dei modelli è realizzata in due differenti materiali: acciaio e alluminio.

La differenza tra una Moka in acciaio e una in alluminio non incide solo sul peso della caffettiera, sul prezzo o sulle caratteristiche estetiche, ma anche sul risultato del caffè.

Le caffettiere in alluminio

L’alluminio è il materiale classico, ossia quello con cui si realizzano, da sempre, le caffettiere Moka. Si tratta di un materiale molto solido e, soprattutto, un ottimo conduttore di calore.

Questo significa che il riscaldamento dell’acqua avviene in maniera più idonea alla realizzazione di un caffè più ristretto. Allo stesso tempo, è possibile mantenere il caffè caldo all’interno della macchinetta per un tempo più lungo.

Le moderne macchinette per il caffè in alluminio possono essere suddivise in due tipologie: quelle in alluminio pressofuso e quelle smaltate. Queste ultime sono spesso caratterizzate anche da colori particolari, che le rendono non solo utili per la realizzazione di un buon caffè, ma anche particolarmente eleganti.

Anche l’estetica, di cui si parlerà più avanti, rappresenta infatti un elemento distintivo delle macchinette per il caffè.

Le Moka in alluminio presentano tuttavia una serie di difetti. Per prima cosa questo materiale è maggiormente soggetto all’usura rispetto, ad esempio, all’acciaio inox.

Per questo motivo è necessario procedere regolarmente alla manutenzione dopo ogni utilizzo evitando di lasciare il caffè all’interno della macchinetta e, soprattutto, è necessario asciugare bene i diversi elementi che la compongono dopo ogni lavaggio.

La Moka in acciaio

Optare per una macchinetta da caffè in acciaio significa avere la certezza di una struttura in grado di durare di più nel tempo. Va però detto che la Moka in acciaio presenta, in media, un peso e un costo maggiori rispetto a quella in alluminio.

Il peso maggiore conferisce alla macchinetta anche una maggiore resistenza agli urti. Inoltre, questo tipo di materiale è molto più semplice da pulire e manutenere.

I veri appassionati di caffè noteranno tuttavia che quando si utilizza una macchinetta in acciaio sarà necessario un tempo maggiore per la bollitura dell’acqua e per la risalita del caffè. Inoltre, il caffè che si ottiene con le macchinette in acciaio è più lungo rispetto a quello realizzato con i modelli in alluminio.

Entrambe le soluzioni comunque, non sono idonee se si ha una cucina con piano a induzione: in tal caso, infatti, si dovrà puntare su modelli specifici per questo tipo di piano cottura. Anche i modelli in acciaio inox, infatti, se non esplicitamente specificato, non attivano l’induzione magnetica.

La forma della caffettiera

Quando si parla di Moka si parla della classica macchinetta per il caffè, dalla forma a clessidra. Va tuttavia evidenziato che in commercio esistono diversi tipi di design che caratterizzano le Moka. Quello classico, infatti, presenta una base e una parte superiore caratterizzate da forma ottagonale.

Questa particolare forma geometrica delle parti della caffettiera è quella apparsa per la prima volta nel 1933 quando la Bialetti realizzò e mise in commercio la prima Moka. Il design particolare non fu scelto solo per un fatto estetico, ma anche per garantire una migliore presa quando si avvitava e svitava la macchinetta.

Un altro tipo di forma molto diffusa è quello con la base tonda e il corpo cilindrico. Si tratta di una forma che caratterizza soprattutto le caffettiere più grandi: una Moka grande, infatti, è più pratica se presenta una base tondeggiante.

Questo tipo di forma permette di migliorare l’estetica e anche di ridurre l’ingombro della macchinetta stessa. La forma, invece, non incide sul gusto del caffè che, come vedremo in seguito, è dato da altri fattori.

Il terzo gruppo di caffettiere Moka che si può trovare sul mercato è decisamente moderno e dalla forma innovativa. Viene definito a fontana per le modalità di erogazione del caffè. La base di questa Moka è di tipo classico, ottagonale o tonda a seconda dei casi.

Quello che cambia completamente è la struttura superiore, che si presenta caratterizzato da uno o due bracci molto simili a quelli presenti nelle macchine da bar o a cialde e dal quale viene emesso il caffè, direttamente nelle tazzine. Questo tipo di caffettiera si presenta come un modello molto più costoso rispetto alla classica Moka.

Una scelta che incide sul design, ma soprattutto sulla praticità dell’uso della caffettiera, è quella che porta a preferire la Moka elettrica rispetto alla tradizionale macchinetta da fornello. La Moka elettrica si presenta in tutto e per tutto uguale alla macchinetta da fornello ma si differenzia per un elemento fondamentale: la sua alimentazione è a corrente.

Tra le funzioni più interessanti di una macchina elettrica vi è quella di poter programmare l’orario di accensione, potendo così svegliarsi con il caffè già pronto al mattino. La maggior parte dei modelli, inoltre, dispone di spegnimento automatico: appena il caffè è pronto la Moka si spegne evitando problemi di caffè bruciato e, soprattutto, di inutili consumi di corrente.

Come si può immaginare, una buona Moka elettrica ha un prezzo molto più elevato delle macchinette da fornello: può essere infatti equiparato a quello di un piccolo elettrodomestico.

– I parametri che influenzano la realizzazione del caffè

Nei paragrafi precedenti è stato sottolineato che le due tipologie classiche di macchine Moka, ossia quella a forma ottagonale e quella tondeggiante non incidono sul gusto del caffè.

Quello che invece è influenza il gusto del caffè, oltre naturalmente al tipo di miscela, sono i valori della pressione e della temperatura, nonché la velocità con cui la temperatura giusta viene raggiunta.

La pressione

La pressione è sicuramente l’elemento fondamentale che permette la produzione della bevanda. Nelle macchinette Moka, l’acqua in ebollizione genera una pressione di due atmosfere circa.

Si tratta di una pressione notevole: basta pensare che se ci si scorda di mettere l’acqua nella bollitore basale, questa pressione è in grado di fare scoppiare la macchinetta. Questa pressione spinge l’acqua all’interno del filtro in cui è situato il caffè e ne permette l’estrazione.

Chi è abituato ad utilizzare le macchine del caffè da bar potrà pensare che due atmosfere siano poche in confronto a quelle di questo tipo di macchina che, solitamente, funziona tra le nove e le quindici atmosfere.

Va però sottolineato che la maggiore pressione delle macchine espresso è permessa dalla presenza di motori elettrici mentre, nelle Moka, essa si sviluppa per la sola ebollizione dell’acqua. Per questo motivo, anche nella Moka elettrica le pressioni sono più basse rispetto ai modelli di macchina espresso.

La temperatura e la velocità di riscaldamento

L’acqua bolle a circa cento gradi, per cui è evidente che la temperatura alla quale avviene il processo di risalita dell’acqua attraverso la caffettiera è praticamente lo stesso per tutti i tipi di macchinette. Quello che cambia, tuttavia, sono due particolari elementi, derivanti dai materiali di costruzione della caffettiera.

Già è stato evidenziato come le Moka in alluminio permettono un più rapido raggiungimento della temperatura di ebollizione: questo porta a una maggiore velocità di riscaldamento e di risalita tramite il filtro del caffè.

Le conseguenze si avvertono tutte nel risultato: il caffè realizzato con una temperatura salita velocemente risulta più denso e cremoso.

Quando si usa una caffettiera in alluminio, tuttavia, si rischia di non poter gustare subito il proprio caffè proprio per via della temperatura molto elevata: bisognerà pertanto attendere un poco prima di poterlo bere. Per ovviare a questo problema, alcuni brand hanno realizzato delle caffettiere con la parte superiore in ceramica.

Non si tratta solo di una scelta estetica: questo materiale, infatti, permette alla temperatura di scendere leggermente, assicurando in tal modo la possibilità di bere il caffè subito, non appena fatto, senza rischio di scottature.

Quale caffè scegliere?

Il gusto del caffè è garantito dalla scelta dell’aroma: naturalmente, come si è visto, un ruolo importante lo svolgono anche la temperatura e la pressione, soprattutto per quanto riguarda la consistenza ossia la densità e cremosità del caffè stesso.

Tuttavia, bisogna sapere che anche la scelta del macinato di caffè, ossia della granulometria, incide sul risultato.

Sia che si compri il caffè già macinato al supermercato, sia che si acquistino i chicchi da macinare sul momento, è fondamentale capire che la granulometria della polvere rientra nei parametri che permettono di cambiare le caratteristiche del caffè.

Si tratta, come si può immaginare, di scelte personali: qualcuno, infatti, può preferire un caffè prodotto da grani macinati in maniera fine mentre altri potrebbero amare di più una macinatura più grossolana. Nello specifico, bisognerebbe scegliere una macinatura più fine per i caffè standard e una più grossolana per quelli espresso.

Le dimensioni della caffettiera

Nel momento in cui si deve acquistare una caffettiera, le dimensioni sono fondamentali. A seconda delle esigenze, quindi, si potrà scegliere una Moka da 1 oppure una Moka da 2: queste sono le dimensioni standard per le caffettiere del mattino. Chi vive da solo o in coppia può trovare in queste caffettiere il migliore amico del mattino!

Quando, invece, si deve acquistare una caffettiera per famiglie più numerose, oppure per poter offrire sempre il caffè ad amici, si potrà optare per soluzioni più grandi, scegliendo da misure che partono dalla Moka per 3 tazze fino alle soluzioni estreme, come quella della Moka da 18 tazze.

Inutile sottolineare che quest’ultima possibilità è molto poco utilizzata nelle famiglie standard ma rappresenta la scelta più apprezzata nei ristoranti, nelle pizzerie e in tutti quei locali dove può essere necessario preparare contemporaneamente un gran numero di tazzine di caffè.

Nella scelta delle dimensioni della propria caffettiera è fondamentale ricordare infine questa particolarità: la Moka non si definisce con i centimetri o con il volume ma solo ed esclusivamente con il numero di caffè che può fare!

– COME SCEGLIERE LA MIGLIORE MOKA PER CAFFÈ

Come evidenziato fino ad ora, la possibilità di ottenere un buon caffè dipende molto dal tipo di macchinetta, dai materiali e anche dal caffè stesso che si sceglie.

Inoltre, non bisogna mai dimenticare che il gusto è un fattore molto soggettivo, per cui mentre alcuni possono preferire un caffè preparato in una Moka in acciaio e con caffè a grana più sottile, altri possono invece avere maggiore piacere dal bere un caffè preparato in caffettiera di alluminio e con grana più grossa.

Se il fattore soggettivo è poco quantificabile, va tuttavia sottolineato che è fondamentale optare per una Moka di buona qualità, che possa garantire una durata maggiore e, soprattutto, la garanzia dell’utilizzo di materiali di elevata qualità, in grado di resistere alle temperature e pressioni che si generano durante la preparazione del caffè senza rovinarsi.

1. Caffettiera in alluminio da tre tazze Moka Express di Bialetti

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Moka Express è il modello brevettato da Alfonso Bialetti, con la sua forma a clessidra e la sezione ottagonale. Presenta una valvola di sicurezza che oltre a garantire uno sfiato per l’eventuale sovra-pressione, rappresenta un importante punto di riferimento per il riempimento dell’acqua all’interno del bollitore.

Pur essendo realizzata in alluminio, garantisce un’elevata qualità dei materiali: la caffettiera è infatti realizzata in alluminio tornito doppio per garantire resistenza nel tempo. La garanzia è data anche dal marchio Made in Italy che assicura l’utilizzo di materiali di qualità per un caffè dal gusto unico.

Forma classica e facilità di manutenzione

La Moka Bialetti è caratterizzata dalla classica forma a clessidra e dai tre pezzi fondamentali, ossia la base-bollitore, il filtro a imbuto e la parte superiore con funzione di caraffa. Nella versione da tre tazzine presenta dimensioni di 11×9.3×14.6 centimetri e un peso leggermente inferiore al mezzo chilo.

L’apertura e la chiusura della macchinetta è molto semplice e garantisce anche un’accurata possibilità di pulizia e manutenzione.

Per garantire una lunga durata della caffettiera è necessario anche un utilizzo corretto durante la preparazione del caffè stesso: per questo motivo è necessario, quando la Moka viene messa sul fuoco, non utilizzare una fiamma troppo alta. Questo, oltre a poter danneggiare le parti i plastica, tra cui in particolare il manico, non permette la riuscita di un buon caffè.

La Moka è omologata per tre tazzine: ogni tazzina è valutata con una quantità di caffè pari a circa cinquanta millilitri. Inoltre, essa è compatibile con tutti i piani di cottura ad esclusione dei modelli a induzione.

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Questa Moka è realizzata completamente in alluminio di alta qualità per garantire un’elevata resistenza all’uso. Rappresenta una delle produzioni classiche della Bialetti, con la forma a sezione ottagonale e i tre pezzi che si smontano e montano in maniera semplice e immediata per la realizzazione di un ottimo caffè.

Questa linea di caffettiere Moka è disponibile in un gran numero di dimensioni, ossia per diverse tazzine di caffè. Questa permette di realizzare in un’unica volta ben diciotto tazzine di caffè. Le dimensioni standard della tazza di caffè di riferimento è da cinquanta millilitri.

La caffettiera è in color argento e caratterizzata da alcuni dettagli neri, come il pomello per l’apertura del coperchio e il manico. Quest’ultimo è realizzato in una forma ergonomica che permette una facile presa.

La realizzazione in materiali plastici, inoltre, rende il manico completamente isolato dalla temperatura alta che caratterizza invece la Moka quando viene posta sul fuoco.

Caratteristiche tecniche e modalità d’uso

Questa caffettiera presenta dimensioni medio-grandi. Le misure sono infatti di 25x20x15 centimetri e il peso è di circa settecento grammi. Può essere utilizzata su tutti i tipi di fuochi tranne sulle piastre a induzione: l’alluminio, infatti, non è in grado di attivare l’induzione magnetica.

Per una corretta manutenzione è necessario ricordare che la Moka va lavata esclusivamente a mano. Oltre alla manutenzione regolare, la durata della caffettiera nel tempo viene garantita da un utilizzo realizzato seguendo le istruzioni.

La base-caldaia va quindi riempita esclusivamente con acqua fredda, meglio se povera in calcare, e con quantità che non superino la valvola di sicurezza. Il filtro va riempito con polvere di caffè che, però, non deve essere pressata. Infine, la caffettiera va chiusa avvitando bene ma senza stringere in maniera eccessiva.

3. Caffettiera Espresso con Chiusura a Scatto di Giannini

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Un altro brand molto noto dagli amanti del caffè è quello di Giannini. Nato nel 1951, da allora produce tutto quanto ruota intorno al mondo della tavola, dalle posate alle pentole fino ai più svariati utensili da cucina.

Tra questi, non poteva non essere progettata una macchina tipo Moka, in grado di assicurare a chi ama i prodotti di qualità, il gusto di un buon caffè. Le caratteristiche principali di questo brand, che ne hanno accompagnato la fama nel tempo, sono sicuramente la qualità dei materiali utilizzati.

Per la realizzazione della sua Moka Giannini ha scelto di fare uso di acciaio inox, per garantire un’elevata resistenza nel tempo e, soprattutto, la certezza di materiali di alta qualità.

La caffettiera di Giannini è caratterizzata da un design moderno accompagnato da un altrettanto innovativo metodo di chiusura. La forma è quella tipica a clessidra, ma Giannini preferisce optare per una soluzione a sezione tonda e non per la classica ottagonale.

Anche la scelta del materiale evidenzia la modernità della caffettiera: essa, infatti, è completamente in acciaio inox e non prevede parti in plastica.

L’elemento innovativo introdotto in questa caffettiera è sicuramente la modalità di chiusura che è a scatto e non ad avvitamento. Si tratta di una modalità di chiusura brevettata che rende questo modello di Moka particolarmente pratico e comodo da aprire e chiudere.

Questa caffettiera è da tre tazze e presenta dimensioni di 18x9x15 centimetri e un peso di 662 grammi. La caffettiera è realizzata in acciaio inox 18/10 ad elevata resistenza e altamente igienica. Forma e dimensioni sono prodotte, sempre uguali e immutate, sin dall’anno del lancio sul mercato, ossia il 1968.

La guarnizione è in silicone: la scelta del materiale è stata effettuata per assicurare una lunga durata. Quando la guarnizione si rompe è possibile cambiarla cercando di optare esclusivamente per prodotti originali.

Modalità d’uso e caratteristiche della Caffettiera Giannini

La caffettiera Giannini può essere utilizzata su ogni tipo di fonte di calore, dal classico fornello alla piastra elettrica. Grazie all’utilizzo dell’acciaio inox essa è anche idonea all’uso sulle piastre a induzione. La base della caffettiera, infatti, è realizzata in modo da garantire l’attivazione dell’induzione magnetica.

Questa caffettiera è particolarmente indicata per quanti amano il caffè classico ma, allo stesso tempo, sono alla ricerca di una caffettiera dal design moderno ed in grado di assicurare un’elevata praticità d’uso.

Oltre a questa versione disegnata nel 1968 da Carlo Giannini e per questo definita “La Tradizionale” è possibile scegliere anche la versione del 2009.

4. Caffettiera Espresso Stile Italiano da quattro tazze di Couperinox

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Ogni volta che si pensa al brand Cuperinox si pensa subito alle posate di grande prestigio e, soprattutto, alla realizzazione di coltelli. Se, infatti, Cuperinox è noto al grande pubblico per la realizzazione di lame in acciaio inox, è altrettanto vero che esso è specializzato anche nella produzione di un gran numero di prodotti per la cucina.

Tra questi, non poteva mancare la classica Moka. Cuperinox ha scelto, per le proprie caffettiere da due e da quattro tazze, un nome particolare: Stile Italiano. Il brand spagnolo, infatti, ha voluto sottolineare come nel settore relativo al caffè, e quindi alle caffettiere, l’unica possibilità di realizzare prodotti di qualità è seguire l’esempio dei prodotti italiani.

La caffettiera Stile Italiano è caratterizzata da una serie di elementi che la rendono una delle più apprezzate sul mercato. Come si può immaginare, considerando che il brand è uno dei più importanti nella realizzazione di prodotti in acciaio inox, la Moka Stile Italiano è realizzata proprio in acciaio inox di alta qualità.

Inoltre, la scelta è caduta sull’acciaio lucido. La forma è quella tondeggiante: la sezione si presenta quindi circolare e non ottagonale. Con questa forma, Cuperinox ha voluto dare un taglio moderno ed elegante alla sua caffettiera Stile Italiano.

Grazie all’elevata qualità dell’acciaio, questa caffettiera è in grado di assicurare un corretto mantenimento della temperatura del caffè molto a lungo, offrendo così la possibilità di bere il caffè sempre caldo anche se si attende qualche minuto dopo aver spento la fiamma sotto alla caffettiera.

Dimensioni e caratteristiche tecniche

La caffettiera Stile Italiano di Cuperinox è disponibile in due differenti versioni, ossia da quattro tazze e da due. La prima presenta dimensioni di 17.5×12.1×10.8 centimetri e un peso che raggiunge quasi i cinquecento grammi. Il modello da due tazze pesa invece poco meno di quattrocento grammi e presenta dimensioni si 16×10.5×9.5 centimetri.

Le due caffettiere differiscono solo nelle dimensioni e nel peso mentre sono identiche per gli aspetti relativi alle caratteristiche estetiche, ossia il design e la qualità dei materiali utilizzati.

Proprio per quanto riguarda il disegno, esso si pone come moderno ed elegante. La base, tondeggiante, fa da supporto a un corpo allungato. Tutta la caffettiera è in color argento tranne che per il manico: questo, infatti, è nero e realizzato in materiali plastici che ne assicurano un perfetto isolamento termico.

Il manico è inoltre ergonomico, permettendo una presa della caffettiera comoda e pratica. Un altro elemento plastico, sempre nero, è posizionato sul coperchio, per assiucurare una facile apertura per il controllo della risalita del caffè.

La scelta del materiale permette a questa caffettiera di poter essere utilizzata su ogni tipo di fornello: la Moka Stile Italiano, infatti, grazie all’elevata componente in ferro presente alla base della caffettiera, è in grado di attivare l’induzione magnetica risultando pertanto compatibile anche con questo tipo di cucina.

Inoltre, può essere utilizzata senza alcun problema su piastre in vetro-resina e con le cucine tradizionali.

– Per concludere

La scelta della migliore Moka non è sempre semplice: oltre alle caratteristiche tecniche, alla tipologia di materiali e alla preferenza tra i modelli classici e quelli elettrici, infatti, bisogna sempre tenere conto di quelli che sono i gusti personali in fatto di caffè.

Per questo motivo, se si hanno dubbi tra le caffettiere in acciaio inox o in alluminio, basterà ricordare che le prime tendono a dare vita a caffè leggermente più lunghi mentre con i modelli in alluminio si possono ottenere bevande più strette e corpose.

Un’altra importante differenza, naturalmente, riguarda la modalità di funzionamento. La caffettiera classica funziona con tutti i tipi di fuochi tranne le piastre ad induzione. Per questo tipo di cucina, quindi, sarà necessario utilizzare delle caffettiere specifiche oppure acquistare degli adattatori.

La caffettiera elettrica, invece, può essere attaccata a qualsiasi presa dell’impianto domestico, garantendo un perfetto funzionamento e, inoltre, la possibilità di realizzare spesso non solo caffè classico ma anche caffè d’orzo.

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