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Controsoffitto in legno: dalle norme da rispettare ai principali metodi costruttivi

– Controsoffitto in legno: l’unione di funzionalità ed estetica

Perché realizzare una controsoffittatura in legno?

Tra le principali ragioni c’è senza dubbio il miglioramento del fattore estetico di un ambiente abitativo. Ma non è solo una questione di bellezza: ci sono anche altri aspetti da tenere in considerazione.

In generale un Controsoffitto è in grado di rispondere a diverse esigenze di carattere funzionale. La prima riguarda la riduzione dell’altezza per rispettare le norme vigenti che prevedono una quota minima di 2,70 metri, che diventano 2,40 metri per locali di servizio.

Anche l’illuminazione può essere notevolmente migliorata grazie alla possibilità di impiegare faretti ad incasso in grado di offrire diverse tipologie d’installazione.

Un altro aspetto da non dimenticare è la riduzione dei costi energetici aumentando il comfort termoacustico: basterà prevedere nell’intercapedine l’inserimento di particolari materiali termoisolanti e fonoassorbenti.

La normativa sulle altezze nei locali abitabili

Siccome uno dei motivi principali che conducono alla realizzazione di un controsoffitto è l’adeguamento dell’altezza di un locale adibito ad uso abitativo, vediamo nel dettaglio cosa stabilisce a riguardo la normativa italiana.

Prima che venisse introdotta una regolamentazione, architetti, geometri e costruttori edili non erano soggetti a nessun tipo di vincolo dimensionale. Era prassi comune quella di costruire abitazioni con soffitti Molto alti che superavano abbondantemente i 3 metri.

Ambienti con sviluppi verticali troppo elevati generano problemi di igiene e salubrità, per cui gli enti competenti hanno deciso di intervenire per porre delle limitazioni. Il decreto ministeriale risale all’ormai lontano luglio 1975 e si può considerare una pietra miliare nella storia dell’edilizia italiana.

Tra i vari argomenti trattati fu presa in considerazione l’altezza minima che uno spazio abitativo doveva rispettare per ottenere l’agibilità. In pratica fu stabilito che tale valore fosse di 2,70 metri, riducendolo a 2,40 metri solo per corridoi, bagni, ripostigli e disimpegni in generale.

Nel caso di abitazioni sopra i 1000 metri di livello sul mare, viste le particolari condizioni climatiche, l’altezza poteva essere ridotta a 2,55 metri.

Questi valori sono quelli che tutt’oggi devono essere rispettati. Per case nuove o comunque realizzate a partire dal luglio 1975, non ci sono problemi.

Abitazioni molto più datate vengono rimodernate abbassando le altezze utilizzando, come unica soluzione semplice ed immediata, la realizzazione di controsoffitti.

Ci sono casi, riguardanti soprattutto i centri storici, in cui abitazioni molto antiche si trovano nell’impossibilità di rispettate le normative per via di soffitti troppo bassi. Solo grazie a speciali deroghe comunali si riesce ad ottenere l’abitabilità.

Anche per mansarde e sottotetti vale in linea di massima la stessa normativa. Tuttavia, visto che la maggior parte dei solai ha un soffitto inclinato, in questi casi si tiene in considerazione la media tra l’altezza interna nei punti più bassi e il colmo che deve essere di almeno 2,70 metri.

Se tale valore non è rispettato l’ambiente non è ritenuto idoneo ad uso abitativo ma viene considerato un locale tecnico.

Normalmente quando si decide di ristruttura un’abitazione ci si affida a professionisti e imprese edili competenti che si preoccuperanno di rispettare tutte le normative vigenti.

È comunque buona cosa sapere quali siano i limiti imposti dalla legge ed essere a conoscenza del fatto che, se un controsoffitto non rispetta le giuste altezze, il locale perde l’agibilità.

– Che cos’è un controsoffitto

Prima di entrare nello specifico ed analizzare le caratteristiche di un controsoffitto in Legno, è bene capire con esattezza di cosa stiamo parlando.

In generale un controsoffitto, indipendentemente dal materiale con cui è realizzato, è costituito da due parti: la struttura di sostegno e gli elementi di tamponamento. Per la sua realizzazione è necessario utilizzare il soffitto esistente come base d’appoggio per ancorare la struttura portante che farà poi da sostegno ai vari pannelli.

La struttura di sostegno

Esistono diverse possibilità sia costruttive che di materiali utilizzati. La struttura di sostegno può essere ancorata tramite dei tiranti metallici oppure fissata direttamente all’estradosso del solaio o in generale del soffitto.

In base al tipo d’installazione cambiano di conseguenza i materiali impiegati che possono essere dei travetti in legno oppure dei profilati in alluminio o altri metalli comunque molto leggeri.

Una caratteristica della struttura di sostegno e di essere resistenze e di poter sopportare il peso dei pannelli ma nello stesso tempo di mantenere una complessiva leggerezza. Altro aspetto che differenzia queste strutture è la loro scomparsa dopo la posa degli elementi di tamponamento oppure il rimanere completamente o in parte a vista.

Elementi di tamponamento

È il nome che in edilizia viene dato a quelli che più comunemente, i non addetti ai lavori, chiamano semplicemente pannelli. Gli elementi di tamponamento rappresentano tutta la struttura a vista di una controsoffittatura.

Ci sono due metodi per la posa: continua o discontinua. Nel primo caso le lastre sono posizionate in sito. A lavoro terminato non permettono nessun tipo di ispezionamento.

Il risultato finale è come osservare un normale soffitto con la struttura di sostegno completamente nascosta alla vista. Per questo tipo d’installazione normalmente si utilizzano grosse lastre di cartongesso oppure grossi pannelli di legno. Il montaggio richiede molto più tempo dovendo tagliare su misura le lastre al momento della messa in opera.

La posa discontinua è invece realizzata con un certo numero di pannelli prefabbricati con dimensioni e forme diverse a seconda delle scelte effettuate dal cliente.

I vantaggi di questo metodo di montaggio sono la grande flessibilità, la semplicità e velocità d’installazione, con la possibilità di ispezionare l’interno del controsoffitto: è sufficiente sollevare un pannello per poter accedere ad esempio ai collegamenti elettrici dell’impianto d’illuminazione o ai condotti dell’aria condizionata.

La soluzione continua è senza dubbio quella esteticamente più gradevole e per questo è la prima scelta negli ambienti residenziali. Il montaggio discontinuo è molto utilizzato in locali adibiti ad uffici e in generale in ambiti lavorativi.

La scelta del materiale per gli elementi di tamponamento è essenziale per stabilire l’estetica e sarà il fattore che determinerà la percezione del controsoffitto in chi l’osserva.

I materiali in assoluto più utilizzati sono il cartongesso e il legno. Il primo offre il vantaggio di una buona duttilità e può essere facilmente intonacato per ottenere le tonalità di colore desiderate con interessanti contrasti cromatici.

Il legno dalla sua ha un’eleganza che nessun altro materiale è in grado di offrire. Allo stesso modo dona all’ambiente calore e migliore vivibilità. Di contro ci sono costi decisamente più elevati e maggiore difficoltà nell’installazione.

– Le principali funzioni di un controsoffitto

Come abbiamo accennato all’inizio un controsoffitto in legno o di qualsiasi altro materiale, ha come scopo primario la riduzione dell’altezza di un locale attraverso una struttura sospesa.

È una soluzione architettonica molto pratica e facile da realizzare che può assolvere a molte altre funzioni. Vediamo nel dettaglio le principali.

Esigenze estetiche

In locali molto ampi con alti soffitti, la percezione degli spazi risulta molto appiattita. Questo porta ad avere la sensazione di vivere in un ambiente freddo e poco accogliente.

Con la realizzazione di un controsoffitto, utilizzando forme e linee diverse, si possono creare innumerevoli effetti ottici che trasformano completamente il locale. L’utilizzo di un’adeguata illuminazione è poi la ciliegina sulla torta per ottenere risultati estetici sorprendenti.

In ambienti che si sviluppano molto in lunghezza, un controsoffitto offre la possibilità di frammentare la continuità e spezzare la monotonia visiva.

Grazie all’inserimento di isole sospese e variando l’altezza, si ottiene la sensazione di aver ridotto la lunghezza avendola suddivisa in parti più piccole. Se non si vuole interrompere troppo la continuità si può realizzare un controsoffitto senza variazioni di altezza ma sfruttando l’opportunità di creare forme sinuose attraverso linee curve.

Il controsoffitto è una soluzione particolarmente impiegata per delimitare due aree diverse nello stesso spazio. Un classico esempio è una zona giorno open space e polifunzionale.

In questo caso è possibile definire con chiarezza la cucina rispetto alla zona pranzo o ad un angolo relax. La divisione avviene solo grazie ad un disegno intelligente e funzionale del controsoffitto.

Invece di dividere, il controsoffitto può anche essere utilizzato come elemento di raccordo. In due zone diverse di una stanza molto grande la percezione della continuità può essere garantita dalla realizzazione di una struttura sospesa che metta i due spazi in comunicazione diretta.

Esigenze funzionali

Grazie alla creazione di un controsoffitto si possono inserire fonti luminose con forme, generi e dimensioni tra le più diverse.

La modalità d’installazione non è affatto un problema vista la possibilità di sfruttare il vano per nascondere tutti i cavi e gli eventuali apparecchi elettrici particolarmente ingombranti come dei trasformatori (indispensabili per il funzionamento di luci a led).

Le soluzioni sono innumerevoli con i faretti ad incasso che la fanno da padrone. Si possono anche utilizzare strisce o tubi a led da inserire in particolari profilati e posizionare lungo i bordi della struttura.

Spesso in case molto vecchie i soffitti presentano una serie di inestetismi (travi in legno o cemento a vista) che possono essere facilmente nascosti grazie alla costruzione di un controsoffitto.

La soluzione è molto utile anche nel caso sia necessario coprire delle irregolarità che sarebbe molto costoso dover eliminare con altre tipologie di intervento. A seconda del materiale utilizzato si possono anche ottenere delle decorazioni per migliorare l’impatto estetico.

Creando un controsoffitto automaticamente si genera un’intercapedine di altezza più o meno ampia a seconda della realizzazione. Questo spazio addizionale svolge già di per sé una funzione isolante.

Per amplificare l’effetto è sufficiente inserire dei particolari materiali. La lana di roccia o il poliuretano espanso sono due soluzione spesso impiegate per incrementare l’isolamento termico e acustico dell’ambiente.

– Come realizzare un controsoffitto in legno

Parlare di controsoffitti in legno sta ad indicare che si è scelto questo tipo di materiale per realizzare tutta la struttura a vista costituita dai pannelli. Nella maggior parte dei casi si utilizza quello che in gergo tecnico è definito tamburato.

In pratica il pannello è ottenuto incollando due fogli (comunemente chiamati pelli) di truciolato, compensato o b ad una struttura perimetrale. In questo modo il pannello rimarrà vuoto all’interno offrendo una grande leggerezza.

La superficie dell’estradosso potrà essere liscia, perforata oppure avere delle particolari lavorazioni o decorazioni a seconda dei gusti.

I pannelli in legno che si possono trovare in commercio sono veramente numerosi e suddivisi in fasce di prezzo. Il costo varia in base al tipo di essenza utilizzata, particolari lavorazioni superficiali ed eventuali proprietà fonoassorbenti e di isolamento termico.

Anche per i formati c’è solo l’imbarazzo della scelta: si va dai classici quadrati per arrivare alle forme più strane. Naturalmente maggiore è la personalizzazione e più alti saranno i costi.

Il legno è un materiale molto duttile perciò si presta a molte soluzioni. Oltre ai pannelli si possono creare controsoffitti con dei listelli del tutto paragonabili a quelli utilizzati per il parquet (solo con dimensioni più grandi) oppure delle doghe di legno massello.

È difficile realizzare un controsoffitto in legno?

Diciamo che per essere in grado di effettuare un montaggio sicuro e con un soddisfacente risultato finale, il fai da te è decisamente da accantonare. A meno che non si possegga grande manualità, strumenti adeguati e le giuste conoscenze tecniche, è assolutamente consigliabile rivolgersi ad un professionista.

Le uniche situazioni in cui ci può tentare un’impresa fai da te, è nel caso la porzione di soffitto sia molto piccola oppure per una semplice perlinatura: operazioni che non richiedono complicate strutture di sostegno.

La parte più difficile e che necessita di maggior tempo nella costruzione di un controsoffitto in legno (ma anche con altri materiali), è la realizzazione della struttura di sostegno.

Entrano in gioco numerosi fattori quali: il tipo di soffitto a cui agganciarsi (legno, cemento, mattoni, ecc.), la forma e le condizioni della superficie dell’estradosso, la presenza di travi a vista e molti altri elementi. Ogni situazione è diversa e per essere affrontata è necessaria la giusta esperienza e le adeguate conoscenze.

La situazione più semplice è creare la struttura in aderenza direttamente sul soffitto con travi di acciaio o di legno sulle quali verranno poi applicati i pannelli. Si realizza un’orditura metallica o in legname che si fissa alla soletta con una serie di ganci in acciaio per assicurare un’adeguata presa.

In questo caso, non creandosi un’intercapedine, se si vuole migliorare l’isolamento termico e acustico è una buona idea utilizzare pannelli rivestiti internamente di poliuretano espanso o altri materiali con proprietà isolanti.

Quando invece si devono realizzare forme particolari (soprattutto quelle curve e ondulate), isole sospese e variazioni di altezza, la situazione si complica.

In questi casi è necessario realizzare complesse intelaiature da fissare al soffitto utilizzando tiranti di acciaio per poterle sostenere. Esiste anche una terza possibilità in cui la struttura metallica non va in alcun modo ad agganciarsi al soffitto ma si appoggerà alle pareti perimetrali.

Si dovranno installare sulle pareti dei profili guida che saranno il supporto della struttura. In questo caso si parla di controsoffitti autoportanti. La fase meno complicata è quella finale in cui si applicano i pannelli in legno che potranno essere prefabbricati oppure modellati in corso d’opera.

Come anticipato all’inizio le varie fasi per la realizzazione di controsoffitti sono operazioni che devono essere eseguite da montatori esperti. In questo modo, oltre al risultato estetico soddisfacente, si avrà anche la garanzia della massima sicurezza: si tratta pur sempre di strutture sospesa sopra la nostra testa.

Controsoffitto in legno: una soluzione per migliorare l’insonorizzazione

Un aspetto molto importante che riguarda la realizzazione di un controsoffitto in legno è la possibilità di incrementare notevolmente l’isolamento sia acustico che termico del locale. La maggiore o minore efficacia dipende dal tipo d’installazione.

Per capire in cosa consiste è sufficiente osservare una sezione controsoffitto. Quello che si nota è l’intercapedine (lo spazio vuoto) che si viene naturalmente a creare tra il vecchio estradosso e la superficie interna dei pannelli.

Il volume di aria già di per se aumenta l’isolamento ma normalmente, soprattutto nelle installazione in ambienti residenziali, si provvede a riempire in parte lo spazio con un opportuno materiale. Maggiore è lo spessore dell’intercapedine e più alto sarà il livello di isolamento termoacustico.

Ci sono molti materiali che si possono utilizzare per tale scopo. Quelli che offrono il miglior rapporto qualità prezzo sono la lana di roccia e il poliuretano espanso.

La scelta varia a seconda delle situazioni. Un’intercapedine con un ampio spazio disponibile si presta all’uso della lana di roccia che si può installare con estrema facilità occupando parte del volume.

Determinate situazioni impongono la creazione di strutture di sostegno aderenti al soffitto a cui applicare i pannelli. In questi casi, sempre osservando la sezione del controsoffitto, si noterà come l’intercapedine è pressoché inesistente.

La soluzione per ottenere un buon isolamento è quella di utilizzare particolari pannelli costruiti con due diversi materiali. Il lato visibile sarà in legno con la finitura e l’essenza che si preferisce, mentre la parte interna verrà realizzata sfruttano le proprietà isolanti di materiali come il poliuretano espanso, il poliestere estruso o il polistirolo.

Un controsofittto in legno costruito a regola d’arte permette di abbassare notevolmente i costi energetici per il riscaldamento e il raffreddamento.

Durante l’inverno il calore sarà trattenuto con molta più facilità all’interno dell’ambiente, mentre d’estate avverrà esattamente l’opposto con un locale più fresco per via dell’ottimo isolamento termico. Avere un controsoffitto insonorizzato è la soluzione per eliminare tutti i rumori molesti provocati per esempio dal calpestio degli inquilini del piano di sopra.

Come abbiamo già avuto modo di sottolineare, per la realizzazione di un controsoffitto è indispensabile rivolgersi a professionisti del settore, a maggior ragione quando si decide di effettuare anche l’isolamento.

Entrano in gioco ulteriori fattori da dover considerare per garantire, non solo una coibentazione adeguata, ma anche un ambiente vivibile senza causare problemi come sensazioni di soffocamento o senso di eccessivo torpore.

Un isolamento è una sorta di tappo alla struttura edilizia ed è necessario effettuare una realizzazione che da una parte migliori l’efficienza termica e dall’altra non pregiudichi la buona circolazione dell’aria.

Quando si crea un controsoffitto in un locale residenziale è consigliabile sempre mettere in conto anche un’adeguata coibentazione termoacustica. I costi saliranno notevolmente ma verranno ripagati con gli interessi dai notevoli vantaggi che si otterranno.

I vari stili di un controsoffitto in legno

Rispetto ad altri materiali il legno è in grado di adattarsi a qualsiasi ambiente e offrire una varietà di scelte così ampia da poter rispondere alle necessità anche del cliente più esigente. Molti sono gli stili che si possono adottare in base al tipo di arredamento scelto e ai propri gusti personali.

In un ambiente molto fresco e dinamico la scelta di un controsoffitto moderno è un must. Strutture con linee diritte e minimaliste oppure curve con forme sinuose, per il cliente c’è solo l’imbarazzo delle scelta.

Si possono impiegare pannelli di tutte le forme geometriche e misure. Ad esempio l’utilizzo di listelli simili a quelli per realizzare la pavimentazione offrono la massima duttilità e risultati estetici molto apprezzabili.

In una casa con arredamento antico il legno è la soluzione perfetta per realizzare un controsoffitto classico. Si possono ottenere estradossi molto semplici oppure decidere per delle decorazioni sfarzose.

Il legno è un materiale particolarmente duttile ed eclettico che si presta magnificamente a varie combinazioni. Si va dai motivi a nido d’ape per passare a intarsi floreali o con qualsiasi altra figura, il tutto per la massima personalizzazione: l’unico limite è la fantasia di chi deve scegliere.

Per ambienti particolari come grandi uffici, ristoranti, sale per avvenimenti una soluzione spesso adottata è la realizzazione di un controsoffitto in legno a doghe.

Osservando questo tipo di struttura apparirà come una serie di liste più o meno larghe intervallate da spazi regolari. Si parla in questo caso di un modello a doghe aperte.

L’effetto ottico è senza dubbio di sicuro impatto. Le possibilità di scelta sono come sempre molto numerose e variano in base al tipo di legno utilizzato e al passo che viene tenuto tra le doghe.

L’aspetto interessante di questa particolare montaggio è che spesso viene realizzato con il solo scopo decorativo applicando semplicemente le liste di legno massello direttamente sul soffitto per creare contrasti visivi ed effetti ottici molto eleganti.

In altre situazioni invece le doghe vengono inserite su pannelli di materiale tecnico che a sua volta verranno utilizzati per creare il controsoffitto.

La bellezza di un soffitto in legno

Finchè non lo si osserva con i propri occhi non si riesce a capire l’emozione che trasmette un soffitto in legno. Del resto è il materiale naturale impiegato da sempre dall’uomo per la costruzione di soluzioni abitative.

Il suo grande vantaggio è di poterlo utilizzare così come viene offerto da madre natura senza subire troppi trattamenti oppure essere lavorato in mille modi per ottenere effetti e decorazioni straordinarie.

Un controsoffitto il legno offre la massima versatilità, adattandosi a qualsiasi situazione sia che si tratti di una casa in centro città oppure in campagna, al mare o in montagna. Dona classe ed eleganza all’ambiente aumentando in maniera esponenziale il comfort abitativo.

Prendere sempre in considerazione il controsoffitto in legno

Quando si deve ristrutturare una vecchia casa normalmente una delle operazioni da compiere è abbassare tutti i soffitti. Il più delle volte si tende a scegliere il cartongesso come materiale, visto i suoi costi decisamente molto bassi e la sua facilità d’installazione.

È bene però non sottovalutare le qualità offerte da un controsoffitto in legno. La bellezza, l’eleganza, la sensazione di calore e l’origine completamente naturale, sono solo alcuni dei vantaggi offerti dall’uso di questa soluzione.

Certamente i costi salgono e anche notevolmente in base all’essenza scelta, ma i risultati in termini estetici saranno sorprendenti.

Valutare la possibilità di sfruttare le qualità del legno non costa nulla, tanto meno richiedere un preventivo. Scegliendo un legname non particolarmente pregiato oppure affidandosi a pannelli prefabbricati, si potranno ottenere risultati soddisfacenti limitando i costi.

Oggi grazie ad internet è facile richiedere diverse offerte, poter valutare la qualità dei materiali e anche avere un’idea preliminare di come potrebbe risultare l’effetto estetico finale. Basta solo munirsi di pazienza e mettersi alla ricerca per imbattersi nell’idea e nella soluzione ideale per soddisfare le proprie esigenze.

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