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Coltivare la creatività nei bambini

Come sviluppare nei figli la creatività? Come riconoscere e individuare i loro talenti? Quali attività si possono proporre ai bambini per stimolare le abilità creative?

Albert Eistein disse:

“in tempi di crisi, solo l’immaginazione è più importante della conoscenza”.

Albert Einstein sapeva che una buona idea può essere più efficace di una funzione matematica o di una formula chimica. Molte caratteristiche del talento che un essere umano sviluppa provengono da un’infanzia dove è stato dato spazio all’arte, alla musica, allo sport e alla lettura integrandoli con l’apprendimento delle diverse scienze.

La creatività, secondo la definizione della psicologia cognitiva, è la capacità di dare risposte o soluzioni diverse allo stesso problema. Da questo punto di vista l’ottica dei bambini nell’affrontare i problemi e nel cercare soluzioni in modo diverso da quello degli adulti diviene una risorsa da valorizzare. Ciò significa che l’adulto può affiancare il bambino nell’affrontare un problema ma prima di fornire “soluzioni preconfezionate” dovrebbe concedere al bambino lo spazio di sperimentarsi, provare, inventare soluzioni…valorizzando il contributo creativo che il bambino apporta al problema proposto.

Molte attuali ricerche sullo sviluppo dei processi apprendimento afferma che “la creatività umana è il risultato di una serie di processi, fattori e situazioni che permettono alla persona di generare, non solo pensieri divergenti ma anche di facilitare la comprensione dei fenomeni in modo insolito”.

Nei primi due anni di un bambino, il modo di imparare si basa sul suo rapporto con il mondo che lo circonda e sulla sua scoperta attraverso i sensi: il bambino tocca, succhia, si muove, colpisce, getta gli oggetti e riceve così le informazioni di cui ha bisogno per apprendere che una cosa è dura, morbida, fredda, piacevole o sgradevole… In questa prima fase, i genitori divengono essi stessi una fonte arricchente per il bambino. Possono fornire al figlio, infatti, stimoli visivi (sguardi, espressioni, movimenti corporei…), stimoli uditivi (cantare, dialogare con il bambino, leggere racconti) e tattili (cura del corpo, carezze, massaggi, giochini con le mani..ecc).

Dai due anni a venire, quando hanno già imparato a parlare e a camminare, i bambini diventano grandi esploratori, sempre in movimento. In questo momento, il lavoro dei caregivers è quello di riconoscere il temperamento e gli interessi del bambino, applicando “la teoria delle intelligenze multiple”, in cui sia gli insegnanti che i genitori devono rispettare e stimolare attività quali: arte, musica, lettura, sport e ginnastica all’aperto valorizzandone i talenti naturali.

Il ruolo di educatori e genitori è quello di “essere vicino“, ma non “sostituirsi” ai bambini e capire che i bambini, come tutti, possono sbagliate e questo li aiuterà a imparare dai loro errori. Ma se il bambino si sente permanentemente criticato, genererà la paura di esprimersi, di provare qualcosa di nuovo per paura di essere svalutato e si sentirà incapace. Tutto questo influirà nella formazione della sua autostima.

Attività che stimolano la creatività

Se per un piccolo “quella scultura” di plastilina è un dinosauro, chiedetegli di raccontare la sua storia con tutti i dettagli e condividete con lui quel gioco.

Durante queste attività, il “momento della creatività” non dovrebbe essere offeso dicendo: “i dinosauri non hanno le ali.”

Immaginare è la qualità più importante di un bambino. Quindi, dipingere, costruire torri, usare scatoloni immaginando un castello incantato, correre dietro agli indiani nel parco, è parte della capacità che porterà i bambini a identificarsi in situazioni e personaggi che poi scopriranno come irreali, ma che ha dato loro la possibilità di sviluppare le abilità creative e comunicare le proprie emozioni attraverso il gioco.

Ecco alcune idee per i genitori per sviluppare il senso creativo nei figli:

  1. inventate, raccontate delle storie e chiedete al bambino di inventarsi il finale;
  2. fate modificare il finale di una storia tradizionale. Che cosa accadrebbe se Cenerentola non avesse perso la scarpa al momento della fuga?
  3. Recuperate il vostro bambino interiore e giocate con il vostro bambino. Sdraiarsi nel parco e guardare le nuvole insieme: che cos’è, un orso? E quell’altro, un drago?
  4. Insegnate la tolleranza per la differenza, rispettate le loro opinioni e fate rispettare le vostre.
  5. Quando il bambino vi chiede qualcosa, chiedetegli, prima di rispondere, che idea si è fatto da solo.
  6. Spiegate la disabilità e come accettare le differenze.
  7. Offrite la possibilità di giocare allo scambio dei ruoli, dove voi vi mettete nella posizione del bambino e date gli strumenti al vostro bambino per risolvere le difficoltà ed imparare dalle situazioni pericolose.

Dr.ssa Calderaro



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