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TTIP, TTP, TISA. La Parola agli esperti Economici. Da Stiglitz al Senato USA.


 La politica tutta, tranne rare eccezioni, ha già fornito la propria risposta:  Il TTIP, TTP e TISA saranno ottime soluzioni commerciali tra gli Stati Uniti ed il resto del mondo per abolire le esose tariffe protezionistiche, aumentare i volumi di affari, favorire crescite vertiginose del PIL e dell'occupazione come mai viste prima.
Ma andiamo con ordine:
TTIP - Il Partenariato Transatlantico per il Commercio e gli Investimenti ( Transatlantic Trade and Investment Partnership) è un accordo commerciale di Libero Scambio tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti. Se il progetto finale verrà approvato comprenderà circa la metà del PIL mondiale, oltre il 30% del commercio globale e oltre il 40% del commercio planetario dei servizi. I principali accordi riguardano il settore Tessile, Chimico, Farmaceutico, Cosmetico, Attrezzature Mediche, Informatica, Ingegneria e derivati, Pesticidi, Misure Sanitarie e Fitosanitarie. Stiamo parlando di accordi dalle proporzioni immense che interesseranno la vita di milioni di cittadini Americani ed Europei.
TTP - Il Partenariato Trans-Pacifico (Trans-Pacific Partnership) riguarda invece l'altra fetta di mondo che andrà a commerciare e fare affari con gli Stati Uniti: Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Nuova Zelanda, Perù, Singapore, Vietnam. Questi accordi interesseranno il Mercato dei servizi, dei Beni, Norme di origine dei prodotti, Misure sanitarie e Fitosanitarie, Proprietà Intellettuali, Politiche di Competizione. Anche in questo ambito i numeri in gioco sono enormi, circa il 40% del PIL mondiale.
TISA - L'Accordo di Commercio e dei Servizi (Trade in Service Agreement). In particolare parliamo della liberalizzazione dei trasporti, banche e sanità. L'Accordo coinvolge 24 Paesi, compresa tutta l'Unione Europea, e ancora Australia, Canada, Cile, Taiwan, Colombia, Costa Rica, Hong Kong, Islanda, Israele, Giappone, Liechtenstein, Messico, Nuova Zelanda, Norvegia, Pakistan, Panama, Paraguay, Peru, Sud Korea, Svizzera, Turchia, Stati Uniti, circa il 70% dell'Economia Mondiale dei Servizi. Questo piano propone, tra l'altro, che una volta abolita una barriere doganale tra più Paesi, questa non possa essere reintrodotta.
Dunque con questi Accordi si eliminerebbero quelle barriere doganali, quelle norme Statali, quei lacci legislativi che impedirebbero la fluidità e la crescita economica tra Stati Uniti ed Europa, tra Stati Uniti e Resto del Mondo. Ancora una volta chi controlla le istituzione finanziarie, economiche e politiche mondiali tende a fornire una semplificazione estrema dei benefici di questi partenariati: maggiore lavoro, maggiore prosperità, maggiore benessere. Visto che noi non siamo esperti economisti ma cittadini curiosi ed attenti vediamo qualche commento autorevole di coloro che non considerano questi trattati come la panacea di tutti i problemi mondiali.

- Prof. Jane Kelsey ( Professoressa di Legge presso l'Università di Auckland, MPhil presso l'Università di Cambridge autrice di numerose pubblicazioni di economia e libero mercato). Ecco uno dei suoi ultimi articoli datato 5 Giugno 2015

" Wikileaks ha ancora una volta reso pubblici dei documenti sul TISA che sarebbero dovuti rimanere segreti per i prossimi 5 anni. Ci vorrebbero negoziazioni "pulite" senza tutta questa segretezza per non mettere a rischio i diritti e la qualità dei servizi pubblici offerti ai Neozelandesi. Questa deregolamentazione non solo faciliterà la privatizzazione ma darà carta bianca alle Istituzioni Finanziarie e Multinazionali per entrare in un Paese comprando e cambiando i servizi pubblici a loro piacimento, senza che il Governo possa fare qualcosa."

- Prof. Ha Joon Chang ( Economista Coreano, Professore Associato presso l'Università di Cambridge, Consulente presso la Banca Mondiale, la Banca di Investimenti Europea, diversi dipartimenti delle Nazioni Unite e dell'OXFAM. Autore di numerosi testi accademici).
Questo un suo intervento il 3 Marzo 2015 sul "The Guardian"

" In realtà, nonostante i promotori del Libero Mercato, sono proprio delle politiche industriali intelligenti, volte anche a proteggere quelle aree industriali emergenti che possono sostenere la crescità di un paese.
Essere pro-business non vuol dire essere pro-ricchi. Sotto la retorica del pro-business ci dimentichiamo che i Governi hanno altro a cui pensare. Per esempio per la brama di fare affari si vuole, a volte, diminuire le tasse e le barriere per le multinazionali, ma questo vuol dire andare a tassare più pesantemente altri settori della società per cercare di ottenere lo stesso livello di Servizi. Il Neoliberismo non è il percorso ottimale per uno sviluppo economico. La democrazia segue il principio "un uomo, un voto" mentre per il libero mercato la formula è più "un dollaro, un voto". Si scavalcano le masse per favorire il ricco di turno."

- Jeffrey Sachs ( Economista Americano, Direttore dell'Earth Institute presso la Columbia University, consigliere speciale delle Nazioni Unite, nel bienno 2004/5 viene incluso nella classifica del Times "Le 100 persone più influenti del pianeta" )

Questo il suo pensiero riportato su un articolo dell'Huffington Post del 15 Settembre 2014

"Questi accordi (TTIP, TTP, TISA) ignorano le vere sfide di questo millennio, che sono ambiente e diseguaglianze crescenti. L'interno processo non è trasparente, una ragione più che sufficiente per non rispettare il trattato. Non sono contro la Globalizzazione, ma ho sempre immaginato di muoverci verso un sistema globale che sia decente ed umano, che riconosce i vincitori ma anche gli sconfitti, che redistribuisce con equità, che combatta la povertà. Questa globalizzazione favorisce solo gli investitori. La fetta di questo sistema si allarga ma con costi enormi per la povertà e per le diseguaglianze in aumento, con crisi finanziarie e catastrofi ambientali più frequenti. Questi trattati accellereranno questi processi."

- Dani Rodrik ( Economista Turco, professore di Scienze Sociali presso l'Instituto Princeton in New Jersey. Collaboratore delle più importanti associazioni di ricerca economica )

Questo un suo intervento sul TTIP datato 6 maggio 2015

" Si stanno sparando numeri da favola, crescite incredibili, ma nei fatti chi lo va a spiegare alla gente? L'aumento del PIL non tiene conto dell'aumento del welfare. Ci dicono "meno barriere, più efficenza economica, aumento esportazioni e più lavoro", ma nella visione mercantile esportare è positivo, importare un po meno. Quindi se noi esportiamo in qualche Paese, in quella ipotetica Nazione che riceve i nostri prodotti si distrugge il mercato del lavoro. Inoltre tutte le bozze sono a scrutinio segreto. Troppe incertezze su questi accordi, ci vorrebbero più dibattiti pubblici e meno segretezze. "

- Barnie Sanders (Politico Americano, Senatore per i Democratici.).

Questo il suo pensiero in un intervento al Senato Americano, riportato su "Economy in Crisis" il 29 Aprile 2015

" Questi accordi dicono sempre le stesse cose, ma alla fine sono un fallimento. Il NAFTA (Accordo Economico firmato da USA, Canada e Messico nel 1994) avrebbe dovuto aprire i mercati messicani ad i prodotti Statunitensi. Clinton nel 1993 diceva che il NAFTA avrebbe creato 200.000 posti di lavoro nei primi due anni. L'Economic Policy Institute riporta invece come tutti questi accordi commerciali con Messico ma anche con Cina e Corea hanno aumentato il deficit negli scambi commerciali e oltre 5 milioni di posti di lavoro andati persi nel solo 2013. Questo è comprovato anche da un articolo del "New York Times" del 2013 dal titolo " Under NAFTA Mexico suffered and the US felt its pain".

- Joseph Stiglitz ( Economista Statunitense, Premio Nobel per l'economia nel 2001. Consigliere nell'amministrazione Clinton, Vice presidente della Banca Mondiale, centinaia le sue pubblicazioni )

Ecco un passaggio del suo pensiero sul sito "Project Syndacate"

"Questi accordi non rappresentano un reale partenariato di uguaglianze perchè gli Stati Uniti dettano i termini. Si va oltre il normale commercio, imponendo cambiamenti fondamentali nelle strutture legali, di giustizia e normative dei singoli paesi senza la dovuta considerazione per le Istituzioni Democratiche. In casi analoghi i Governi di Uruguay e Australia sono stati denunciati dalla "Philip Morris" per aver aver posto più immagini  shock sulle conseguenze del fumo sui pacchetti di sigarette per tutelare i consumatori. Le regole determinano il tipo di economia e di società in cui viviamo. Esse influenzano le negoziazioni con una deriva verso le diseguaglianze. Ciò che si vuole otte­nere con que­sto accordo non è un miglio­ra­mento del sistema di regole e di scambi posi­tivo per i cit­ta­dini ame­ri­cani ed euro­pei, ma garan­tire campo libero a imprese pro­ta­go­ni­ste di atti­vità eco­no­mi­che nocive per l’ambiente e per la salute umana. La domanda è volere che queste Multinazionali decidano il modo di vivere delle società nel 21esimo secolo? Spero che Asia, USA ed Europa rispondano "NO"."

Come dimenticare, del resto, il recente caso riportato dall'organizzazione "Corporate Europe" sul tentativo di alcune Multinazionali del settore chimico e dei pesticidi (  CEFIC - European Chemical Industry Council & ECPA - European Crop Protection Association, Bayer) di bloccare la messa al bando dell' EDC,  una vasta categoria di sostanze o miscele di sostanze, che alterano la funzionalità del sistema endocrino, causando effetti avversi sulla salute di un organismo. L'esposizione umana a queste sostanze, presenti dai cosmetici, alle plastiche, ai pesticidi, può causare cancro alla prostata, al seno, infertilità, diabete, obesità, malformazioni. Ritardare queste regolamentazioni su questa pericolosa sostanza è basilare per queste Lobby. Estremo tentativo di includere l'EDC nella deregolamentazione che il TTIP porterà, se approvato.
Le denuncie di segretezza di questi trattati sono in qualche modo state respinte al mittente dalla Commissione Europea, che ha iniziato a pubblicare dei fascicoli sui benefici del TTIP, ma andando a curiosare sul sito le informazioni rimangono sempre molto vaghe: aumenti occupazionali, benefici per industria ed agricoltura, benessere e ricchezza. Mentre Wikileaks continua a sfornare documentazioni riservate che svelano le reali intenzioni di chi tesse le fila di questi accordi.

Il passato dimostra la totale inattendibilità di questi trattati, vedi NAFTA, le menti più brillanti dell'economia mondiale avvertono sulla pericolosità di questi Accordi e sul potenziale incremento della forbice tra ricchi e poveri, tra Multinazionali e sovranità nazionali, tra diritti e dollari. La politica è sempre più invischiata nella ragnatela di queste Lobby, ad ogni movimento la tela avvolge e imprigiona sempre più. Il popolo si sta mobilitando contro TTIP, TISA e TTP ma non è abbastanza. Solo una consapevolezza globale su che cosa la politica rappresenti al giorno di oggi può davvero portare ad una rivoluzione culturale. Delegare la propria vita, unica ed irripetibile, nelle mani di questi individui, senza interpellarli costantemente su che cosa stanno facendo è equiparabile ad un crimine, un crimine contro noi stessi ed il nostro futuro. I governi sono sempre più autoritari laddove i cittadini hanno smesso di domandare ed interessarsi del dono più prezioso: la loro vita. Maremma cinghialaaaaaaaaaaaaa


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