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The Black Veil


THE BLACK VEIL

Il corpo di Lou Gonda fu ritrovato tre giorni dopo la sua scomparsa nei pressi del fiume Potomac.
Il Reverendo Hooper fu uno dei primi ad arrivare insieme alla madre di Lou, Wanda e fu proprio lui ad identificare il cadavere ed a impedire a Wanda di vedere il bambino sino a quando il corpo non fu ricomposto nella camera mortuaria. Lou, l’unico figlio di Wanda, aveva il cranio fracassato e sulle cause della sua morte la polizia brancolo’ sempre nel buio più completo, non riuscendo a trovare una sola traccia nè a costruire una pista credibile.
Quando il Reverendo Hooper venne a casa mia per annunciare a me ad a mia madre la morte di Lou, io stavo giusto pensando dove potesse essere andato per tre giorni e perchè si fosse nascosto per bene cosi’ a lungo e l’unica cosa che mi venne in mente fu che ne doveva aver combinata una grossa ed aveva paura di tornare a casa.
La notizia della morte di Lou non mi colpi’ subito a dire il vero; come succede per ogni bambino di nove anni, dovette passare del tempo prima che io riuscissi a realizzare esattamente che non sarebbe più tornato indietro e spesso anzi pensavo fosse tutta una macchinazione dei grandi solo per tenerci un po’ separati.
Lou ed io eravamo amici inseparabili sapete, quelle amicizie da bambini tipo fratelli di sangue e cose del genere e gran parte del nostro tempo libero lo passavamo in casa del Reverendo Hooper, lui ci leggeva la Bibbia, ci insegnava a disegnare, ci aiutava per i compiti ed in pratica ci teneva lontani dalla strada.
La mia frequentazione con il Reverendo Hooper non fu più cosi’assidua poi, certo continuavo ad andare a trovarlo, ma mia madre non voleva che andassi da lui tutti i giorni, come ero solito fare con Lou, soprattutto dopo che il Reverendo inizio’ a portare un velo nero di crespo che gli copriva il volto.
Dovete immaginare lo stupore che provoco’quel gesto del Reverendo, la Chiesa stessa mando’ qualcuno per cercare di dissuaderlo ma non ci fu nulla da fare. Nessuno mai oso’ chiedergli perchè lo avesse fatto ma le voci che circolavano tra la gente erano diverse: c’è chi diceva che stava andando fuori di testa, chi dava una ragione più escatologica e pensava che il suo era un desiderio di espiazione delle colpe degli altri e chi infine sosteneva che lo facesse perchè si sentiva in qualche modo responsabile della scomparsa di Lou, dato che le ultime persone ad averlo visto vivo eravamo proprio io e lui.
A me quel velo nero di crespo piaceva, lo trovavo affascinante e allo stesso tempo inquietante ed avevo chiesto se potevo portarlo pure io, ma lo sguardo fulminante di mia madre mi indusse ad abbandonare l’idea seduta stante.
Nonostante le sue stranezze il Reverendo Hooper rimase a capo della nostra congregazione per molti anni e anche se i nostri contatti con l’andare del tempo si diradarono, ogni volta che tornavo in città ho sempre trovato il modo di fargli visita.
Sempre sino al marzo di due anni fa. Mi trovavo dalle sue parti e decisi di vedere se era in casa; come al solito ad aprire la porta fu Nancy la sorella del Reverendo, colei che si prendeva cura di lui.
Il Reverendo Hooper mi ricevette nel suo studio con il suo velo nero di crespo calato a ricoprirgli il volto e mi accolse recitando un verso del Deuteronomio “poichè in quel giorno nascondero’ doppiamente il mio volto”, non capii subito cosa volesse intendere.
Poi vidi il bianco dei suoi denti, mi stava sorridendo e quel candore stridente mi lascio’ esterrefatto. Mi porto’ a vedere la sua biblioteca, era un fine conoscitore e studioso della Bibbia ed aveva libri antichi che mi commento’ con dovizia di particolari. Mi parlo’ della sua malattia e di come fosse debilitante e frustrante dovere vivere in quel modo, quindi Nancy ci servi’ un tè e seduti sulle sue poltrone di pelle rossa mi disse: Mark sento che il mio tempo terreno stà volgendo al termine e che l’Onnipotente mi chiamerà presto a sè. Al mio tentativo imbarazzato di replicare qualcosa il Reverendo alzo’ la mano destra come per interrompermi e richiamare la mia attenzione, Mark, disse, te lo ricordi Lou, Lou Gonda ?
Certo, dissi io, come potrei averlo dimenticato.
Mark, tu sei sempre venuto da me a confessarti tutti questi anni ma ora sono io che ti devo confessare qualcosa. Quel pomeriggio sono stato io a togliere la vita a Lou.
Detto cio’ alzo’ quel velo nero di crespo dal volto come per guardarmi meglio o forse per farsi guardare negli occhi. Ero sconvolto, doppiamente. Mark, disse ancora, non posso aggiungere nient’altro, cercare di spiegare perchè lo feci. L’unica cosa di cui sentivo il bisogno era di confessare a qualcuno in terra perchè so che in Cielo saro’ giudicato e come ti ho detto prima quel giorno nascondero’ doppiamente il mio volto. Ho pensato che tu eri stato mandato dall’Onnipotente oggi qui a casa mia per una ragione sola, questa.
Dopo di che si alzo’ e mi benedisse come faceva sempre, segnandomi la fronte con il segno della Croce e si allontano’ verso la sua stanza senza più voltarsi indietro. Mi lascio’ solo nel suo studio insieme ai ricordi di Lou che iniziarono a sgorgare a fiotti dal mio cervello. Presi la mia giacca appoggiata alla scrivania del Reverendo e mi avviai verso l’uscita quasi di corsa, l’aria fresca della sera mi schiaffeggio’ facendomi barcollare.
Il Reverendo Hooper mori’ una settimana dopo portando con sè il suo velo nero di crespo.


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