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Birrifici artigianali: realtà in fermento

Ieri si è conclusa Beer Attraction, manifestazione svoltasi a Rimini dal 17 al 20 febbraio che vede protagonista un settore in forte crescita: i birrifici artigianali, che – stando ai dati di Unionbirrai, l’associazione di categoria che riunisce i piccoli birrifici indipendenti  – dal 2008 sono passati da 113 a 718 più 225 brew pub.
Costante in questi anni l’aumento dell’export che pesa 2,6 milioni di ettolitri su un totale di 13 prodotti; i consumi  nei primi otto mesi del 2017 sono aumentati del 7,7% a volume e del 7,8% a volume rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma l’Italia resta comunque il Paese con il più basso consumo pro capite (14 litri) nonostante il primato europeo del maggior numero di donne che apprezzano la birra (60%).
Molto incoraggianti anche i riconoscimenti nei concorsi internazionali , per esempio le quindici medaglie all’European Beer Star Award 2017 che si è svolto a Monaco di Baviera; premiate Birra Perugia, Croce di Malto, Birrificio del Forte e Birra del Borgo.
Proprio Birra del Borgo è stata oggetto nell’aprile 2016 di quello shopping societario che sempre di più vede l’eccellenza italiana essere oggetto di acquisizioni da parte di società estere: Anheuser – Busch InBev (AB InBev) l’ha acquisita al 100% facendole però perdere la definizione di “artigianale”, essendo venuto meno il requisito dell’indipendenza da altri produttori.
Birrificio del Ducato, altro nome importante del settore, ha ceduto il 35% delle proprie quote societarie alla belga Duvel che ha anche diritto di veto in merito a molte materie; il birrificio Toccalmatto invece si è unito in una joint venture con Caulier per poter sostenere i costi di una crescita necessaria, non perdendo quindi la propria indipendenza.
Seguono le acquisizioni di Birradamare da parte della multinazionale Molson Coors e di Hibu da parte di Dibevit, società di distribuzione di birre premium e speciali del Gruppo Heineken.

Tra le realtà in forte crescita spicca Baladin di Piozzo (CN) che può produrre fino a cinquantamila ettolitri l’anno, il 20% destinato all’esportazione in 41 Paesi con obiettivo del 35%; la società piemontese punta a ottenere 25 milioni di ricavi totali, su ioConosco si possono trovare i dati economici delle società del gruppo Baladin.

Data la sua peculiarità, il settore della birra artigianale ha un peso marginale sulla produzione nazionale di birra, attestandosi a circa il 3,5% del 2016 con previsioni di crescita fino al 6% in quattro anni secondo le stime di Unionbirrai.
La presenza nella GDO rimane bassa, anche se in lenta crescita nel corso degli ultimi anni e molte società si stanno affacciando alla vendita online.

Dal punto di vista normativo 2017 si è chiuso con una simbolica riduzione delle accise – che coprono il 40% del costo di produzione – di due centesimi ad ettolitro, senza distinzione tra produttori industriali ed artigianali; questo articolo della legge di stabilità è stato aspramente criticato da questi ultimi anche per voce di Unionbirrai.
Tenere conto delle differenze quantitative e qualitative sarebbe necessario al fine di garantire un giusto trattamento di quelle realtà italiane che stanno spiccando in un settore tradizionalmente ad appannaggio del Nord Europa e che – come abbiamo visto – a volte non possono far altro che cedere la totalità delle proprie quote.

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