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Yassin mi spiega la Brexit

Insieme alle mie quattro coinquiline siamo andati a passare il ponte del 25 Aprile a Londra.

(per i selfie alla manifestazione con i partigiani dobbiamo rimandare all’anno prossimo)

L’ultima volta che siamo stati là era il 2012 e ancora non c’era una delle coinquiline.

Comunque.

Cinque anni sembrano pochi, ma per una città come Londra sono un’eternità. Anche se ci passi pochi giorni non puoi non accorgertene.

Ad esempio una cosa che non c’era nel 2012 era Uber. 

Una sera siamo andati a cena da degli amici che vivono a Londra da 20 anni, si è fatto tardi e abbiamo chiamato un Uber per tornare a casa.

Dopo qualche minuto è arrivato Yassin a bordo della sua Citroën C4. Le coinquiline si sono messe dietro e io mi sono seduto davanti. Dopo un po’ loro dormivano e io ho iniziato a chiacchierare con Yassin.

Non è stato semplice, devo essere sincero, perché l’accento di Yassin non era proprio britannico. Lui era negro, forse figlio di qualche africano.

Lui ha voluto sapere com’era la situazione in Italia con questa invasione di immigrati. Io gli ho Detto Che non c’è nessuna invasione. Lui però non ci ha creduto, ha detto di aver visto gli sbarchi, e io gli ho dovuto spiegare che non sono poi tanti e che comunque la maggior parte non resta in Italia.

E allora lui mi ha detto che è normale che nessuno resta in Italia, perché da noi non avrebbero nessuno aiuto finanziario. Invece vengono in Inghilterra dove possono avere soldi anche senza lavorare.

Allora Yassin mi ha spiegato le vere ragioni che hanno spinto gli inglesi a votare per la Brexit.

La colpa è stata dei polacchi e dei bulgari.

Perché gli inglesi, mi ha detto Yassin, ci volevano pure restare in Europa, ma avevano questo problema della gente che veniva in Inghilterra a sfruttare il loro welfare.

Lui ha visto per televisione certa gente che veniva dalla Bulgaria in Inghilterra. I giornalisti li intervistavano per sapere perché proprio in Inghilterra. Questi della Bulgaria dicevano che erano lì perché così potevano prendersi il sussidio di disoccupazione e potevano curarsi gratis.

Yassin mi ha detto che loro hanno anche proposto all’Europa una soluzione: “Facciamo che ai bulgari e ai polacchi non diamo i sussidi subito, ma solo dopo quattro anni che vivono qua”. Ma l’Europa ha detto che sarebbe stata una forma di discriminazione e che anche i polacchi e i bulgari sono fratelli europei, perciò c’è stata la Brexit.

Yassin dice che i polacchi non sono come gli italiani. I ragazzi che vengono dall’Italia vogliono lavorare, fanno i camerieri oppure i cuochi.

I polacchi invece vogliono solo i soldi.

Ci sono delle zone al Nord (indica con un braccio la parte dove dovrebbe essere il Nord) in cui vivono solo polacchi. Sono brutte zone, fanno un sacco di rumore, sempre ad urlare. Non è quello lo stile di vita degli inglese, agli inglesi piace stare tranquilli.

Io dico a Yassin che tanto primo o poi si integreranno anche i polacchi.

Ma lui dice che a Londra nessuno si integra, perché chi viene dalla Polonia va a vivere vicino agli amici polacchi e parla polacco. La gente vive come in Polonia anche se vive a Londra.

E allora io penso ad una cosa che mi hanno detto a cena, a casa di quegli amici che vivono a Londra da 20 anni. Mi hanno detto che a Londra, se vuoi, puoi vivere come un italiano, parlando solo italiano, facendo spesa in negozi italiani e lavorando con persone che parlano solo italiano.

Mi hanno anche detto che quasi tutti i muratori di Londra sono polacchi. Il loro bagno è stato fatto da un muratore polacco.

I miei amici si chiedono cosa succederà alla città quando non ci saranno più muratori?

Yassin non lo sa. Lui dice che è tutta colpa degli inglesi che sono pigri e vogliono essere pagati troppo.

“Prendi ad esempio Uber. Se chiamavi un taxi quello si prendeva minimo 30 sterline. I tassisti inglesi vogliono lavorare poco e guadagnare troppo. Ma quel mondo non c’è più. Oggi nessuno pagherebbe 30 sterline per fare così poca strada”.

Arriviamo a casa e saluto Yassin, lo ringrazio per avermi spiegato la Brexit.

Il viaggio in macchina con Yassin mi è costato 19 Sterline e 14 Centesimi.




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