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L'attacco UFO di Hanoi nel 1965


Nel 1965, nel pieno della guerra del Vietnam, sarebbe avvenuto un vero e proprio scontro a fuoco tra le forze sovietiche di sostegno ai vietnamiti del nord ed un oggetto volante non identificato a forma di disco.
La notizia è stata pubblicata nel lontano 7 febbraio 1993 dal quotidiano torinese "La Stampa", l'articolo in oggetto cita il bollettino mensile interno del ministero della Difesa che era stato reso pubblico con il consenso del generale Viktor A. Prudnikov, comandante della difesa aerea.
Da questo documento si evince che il regime sovietico prendeva molto sul serio il fenomeno UFO, addirittura il comando della difesa contraerea aveva emanato una disposizione rigorosa: era assolutamente vietato fare fuoco contro gli oggetti volanti non identificati.


Questa disposizione, sempre secondo il bollettino in oggetto, era entrata in vigore a causa di un incidente verificatosi in Vietnam,ad Hanoi per la precisione, nell'estate del 1965.
Da premettere che all'epoca dei fatti la difesa contraerea di Hanoi era affidata a nove brigate missilistiche composte esclusivamente da militari sovietici. Secondo il resoconto, sui cieli della città apparve un oggetto volante a forma di disco, i militari via radio impartirono al velivolo l'ordine di atterrare immediatamente. Non essendoci stata alcuna risposta, la contraerea aprì il fuoco contro l'UFO che per tutta risposta emise un raggio laser che neutralizzò, rendendole inservibili, tutte le postazioni della difesa.
Di questa vicenda esiste anche una seconda versione ben più drammatica, riportiamo lo stralcio ripreso da una discussione, che a sua volta cita un’altra fonte adesso non raggiungibile,  su UFO - Mystery NetWork Forum: "La città era difesa dalle incursioni americane da una guarnigione della Difesa Aerea Sovietica, costituita da 9 postazioni missilistiche, dotate di missili 'Kub'. Tali postazioni erano dislocate a circa 25-30 km dalla città di Hanoi, in modo da impedire l'avvicinamento degli aerei USA alla città. Nel luglio del 1965 su una Postazione comparve improvvisamente un enorme velivolo di forma discoidale del diametro di circa 300 metri. Dopo la sua improvvisa comparsa, tale velivolo rimase silenziosamente immobile sulla verticale della postazione ad una altezza di circa 10 km. Gli venne subito indirizzato il segnale di riconoscimento affinché si identificasse, ma l'UFO non reagì a tale segnale di richiesta di identificarsi. Il Comandante della postazione missilistica si mise immediatamente in contatto col suo Comando superiore, onde riferire su quanto stava accadendo. Riferì che si era in presenza di un oggetto discoidale che certamente non poteva essere americano, e chiese istruzioni. Dopo qualche minuto arrivò l'ordine: aprire il fuoco sull'obiettivo e abbatterlo. Al che prontamente dalla postazione partirono decine di missili terra-aria, ma col massimo stupore dei militari addetti ai lanci tutti i missili, nessuno escluso, esplosero ad una notevole distanza dall'oggetto, senza raggiungerlo e senza provocargli quindi il minimo danno. Dopodiché il disco argenteo indirizzò a sua volta come risposta su una delle postazioni un sottilissimo raggio di luce bluastra, sottile come un ago. L'intera postazione, costituita da tre installazioni missilistiche, dai radar di intercettazione e dalla centrale di puntamento dei missili venne trasformata in un ammasso informe di metallo fuso. Per quanto riguarda i militari addetti alla postazione, nessuno sopravvisse. Tutti i 200 addetti, stando alla fonte militare che rivelò il caso, perirono."


La fonte militare sarebbe l'ex ufficiale sovietico Mark Steinberg, in seguito trasferitosi negli Stati Uniti (da notare che, cercando in rete, l'unico risultato degno di nota è il professor Mark D. Steinberg specializzato in storia e cultura della Russia, che ovviamente non è esattamente un ex-ufficiale sovietico).
A suo tempo il quotidiano La Stampa contattò Mikhail Zakharchuk, il direttore del bollettino di informazione del ministero della difesa, il quale però dichiarò di non poter confermare l'accaduto (fonte: Universo7p).
Uno spunto interessante ci viene dato dallo scrittore, giornalista ed ufologo Alfredo Lissoni che su "Il populista" scrive: "In realtà, la storia dell’incidente UFO di Hanoi è da anni che gira negli ambienti ufologici internazionali. Chi scrive l’ha sentita raccontare dal regista Mario Gariazzo, affiliato nostrano ad uno dei più antichi club UFO americani, il NICAP (National Investigations Committee on Aerial Phenomena). Nel 1993 Gariazzo aveva tirato fuori la vicenda su La Stampa di Torino, per pubblicizzare un proprio film di fantascienza (peraltro poi mai terminato) ma quella rivelazione, all'epoca, suonò più come uno scoop pubblicitario." 
Anche se poi conclude "Oggi parrebbe invece, per bocca dei militari russi stessi, che qualcosa, in Vietnam, sia veramente accaduto, nel 1965."
La vicenda viene anche citata dal sito australiano Mysterious Universe che scrive che l'incidente era stato riportato dalla rivista russa Aura-Z e conclude: "questa vicenda, senza dubbio spettacolare, sembra essere una bufala ma è comunque intrigante."


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