“Se potessi avere, mille euro al mese….”.
Settant’anni dopo, e con un doveroso updating monetario, l’allegra canzoncina delle nonne torna quanto mai attuale.
Il posto di lavoro, fisso o barcollante che sia, è solo un desiderio per oltre un terzo dei giovani italiani.
Che quindi, obtorto collo, vivono ancora con mamma e papà (sono il 42%, dati Istat), presumibilmente faranno (pochi) figli tardi, altrettanto presumibilmente avranno pensioni omeopatiche.
Insomma, il Futuro di un ventenne di oggi è molto diverso dal futuro a cui legittimamente pensavano i genitori degli anni 70 o ’80.
Complice la crisi, che ha dato il colpo di grazia a tutte le certezze con cui sono diventati adulti i cosiddetti boomers (le persone nate negli anni ’60).
Anche la prospettiva che lavorando sodo si possa migliorare la propria posizione sociale non è affatto scontata. Per tutto il ventesimo secolo la mobilità sociale in Italia è stata elevata e ha accompagnato il periodo della crescita economica.
Guadagnare oggi più dei genitori, il posto fisso, la famiglia. Nulla oggi è scontato, eppure i limiti possono trasformarsi in opportunità.
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