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La Carmen di Bizet da un hangar a un battuage di Valentina Carrasco

La Carmen di Bizet da un hangar a un battuage di Valentina Carrasco
Fermata Spettacolo

In un hangar del mercato messicano, i caballeros passeggiano, i garçons provano break dance a lato palco, “gente che viene e che va”, chi vende mascheroni, chi strumenti musicali, chi cappelli, chi ceste, chi ortaggi,  e il capannone delle sigaraie. Una ragazza ha voglia di parlare e cerca Josè: è Michela, la moglie gonna jeans al ginocchio, camicia celeste e borsello a tracolla da brava ragazza. Tutti uomini e ragazzi aspettano l’uscita dalla fabbrica delle sigaraie, ma l’attenzione è per Carmencita, o Carmen, maliarda, inarrivabile. L’amore è ribelle “…se tu non m’ami, io t’amo..” è il suo jingle. Al suo apparire è colpo di fulmine ed amore tra la fanciulla e Josè: di lì la trama dell’opera.

Un uomo accoltellato giace in un sacco bianco, portato dai gendarmi: si cerca il colpevole e la gente indica la zingara. Micaela, il soprano Rosa Feola, apprezzatissimo dai melomani romani, anche in questa veste mostra il suo perché: reca una lettera a Josè. E’ il desiderio della madre di rivederlo. Egli promette di farlo il mattino dopo, ma all’arresto di Carmen sostituisce la sua persona e ciò lo costringe a desistere dall’impegno. E ci si sposta in una piazza a luci rosse, un battuage. Lustrini e paillettes rossi per la bellissima voce ed interprete Ketevan Kemoklidze, un mezzosoprano, nei panni della gitana.

All’apparire del torero Escamillo, il baritono Fabrizio Beggi, a tratti in ritardo, cambia il gioco e, se l’amore è un uccello ribelle, la protagonista si innamora perdutamente di lui, poco cambia se Josè, appena uscito di prigione, lo ha fatto in sua vece. Meno contano i tentativi del nostro tenore di riportarla a se,  neppure il diniego di rientrare in caserma, dov’è caporale dell’esercito, e il rendersi fuorilegge fuggendo insieme a Carmen tra le montagne e i contrabbandieri.  Momento di alto lirismo questo, nel quale Micaela, nel riferire a Josè il piacere sempre più pressante della madre di riabbracciarlo, mostra il suo amore sincero e duraturo per lui, rapito dalla bellezza e avvenenza della sigaraia. Li sbircia sono in scena anche il marito e la fiamma.

Le carte della zingare, lette da una bambina, il futuro appunto,  predicono morte ad entrambi. Eccoci qui le luci, disegnate da Peter van Praet, permettono di giocare con le vestigie della terme e le fiamme delle ombra funeste le lambiscono e poi le facce dei contrabbandieri si proiettano sulle colonne a caratterizzare la situazione di frontiera che è habitat per Carmen. L’incontro tra Josè, Andeka Gorrotxategi di necessario carisma,  ed Escamillo crea il duello per fortuna incruento, ma se il bottino è costei, l’ha vinta il torero.

E siamo al quarto atto, laddove la creatività interpretativa della regista Valentina Carrasco inserisce il balletto della morte, ben realizzato: tutti coreuti in accademica con scheletri ivi impressi. Il pubblico fedele alla tradizione e ad ambientazioni sivigliane scappa e lascia sul palco la coinvolgente “Habanera” e un un corteo di trionfo, presumibilmente alla messicana, con mascheroni, carri, stendardi e improbabili costumi carnascialeschi, decontestualizzati con il romanzo di Prosper Mérimée e il libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy,  a cura di Luis Carvalho.

L’arrivo di Escamillo, trionfante nel giorno della corrida, trova sulla piazza Josè per l’ennesima volta supplice, perché Carmen ritorni sui suoi passi. Questa, ormai pazza gli getta addosso l’anello ricevuto in dono mesi prima da lui, accecato dall’ira, e trova la morte per mano sua stessa, che conscio del misfatto si consegna ai gendarmi. Il destino si compie e con l’epilogo il saluto del cast è al pubblico, turistico nel melodramma e nella città eterna, ormai esiguo,  deluso anche dalla direzione orchestrale firmata Jordi Bernàcer per aver prediletto il tono da marcetta alla melodia, foriero di applausi scarni e mirati principalmente alle due voci femminili.

La Carmen di Bizet da un hangar a un battuage di Valentina Carrasco
Fermata Spettacolo



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