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Dietro le sbarre “M’accompagno da me” di Michele La Ginestra a Roma

Dietro le sbarre “M’accompagno da me” di Michele La Ginestra a Roma
Fermata Spettacolo

Dietro le sbarre le quinte nere del paco nello stile La Ginestra, Sistina dressed con balletti e musica dal vivo. Le sbarre ballano e con loro i carcerieri ballano in tuta blu griffata San 7 e dietro il processo ardito da un giudice contro l’attore Michele La Ginestra, per aver usato il cellulare in un suo spettacolo, non presente in quanto attore ma in veste di accusatore, emulo con maestria del grande Franco Franchi. La giuria sopra la scritta “La legge è uguale per tutti” suona musica dal vivo. “…Romolo e Remo…. due gemelli … poi gli intrighi … e poi il fratricidio” questa la filastrocca in rima per l’intro alla romanità del protagonista.

Il balletto introduce gli altri convitati in giudizio. In genovese, il verso del nostro attore è a Beppe Grillo, il plurimultato, per evidenti equivoci nelle bacheche luminose che costellano le strade romane,  siano esse le statistiche per morti  al volante a causa del cellulare,  vuoi per i “varchi attivi” e le targhe sul retro delle auto che creano violazioni. Ma anche un mamma in slang frosinonese,  con le sue bestioline nel carrozzino.

Andrea Perrozzi, Gabriele Carbotti, Ludovica Di Donato, Alberta Cipriani sono i ballerini cantanti che a suon di Tip Tap introducono al mondo delle favole Cappuccetto Rosso e i suoi atti osceni nel bosco con il lupo e a Biancaneve, con la sua “bianca neve” che ”fà”.  Quindi bravissimo siamo al Charleston e alla macchietta dell’ubriacone che dai palchi del teatro irrompe in scena.

Il rap cantato da Ludovica, porta in scena il graffitista di San Lorenzo. Via la felpa rossa e il berretto il nostro attore camicia bianca straccali, jeans e sneakers bianche ci ripropone un monologo tratto dallo spettacolo  “Uno” grande successo del quale è autore. In cella sono gli spermatozoi pronti a nascere. E immancabile il Don Michele di Colorado e il Matrimonio, il primo sì alla causa di divorzio.

Nonostante la “reclusione”, lo spettacolo riserva momenti divertenti, di ironica meditazione, e vivacità; grazie all’attenta e brillante regia di Roberto Ciufoli, che in questo viaggio unisce un’umanità variegata, grazie alla forza trascinante della musica, delle coreografie e dal gioco delle rime in romanesco fino a un finale dove tutti cantano e ballano, Michele compreso, il jingle dello spettacolo “M’accompagno da me”. Complice l’applauso del pubblico che fa festa e apprezza,  non senza commuoversi come è nello stile La Ginestra, il proprio idolo, questa volta nel tempio del Sistina.

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