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Il Festival itinerante #AGeishaDay: mission

#AGeishaDay

Per informazioni, prenotazioni e accrediti stampa:
+39 347 5406062 – [email protected]

Direttore artistico e produttore Miriam Bendìa
Agenzia di Comunicazione Bake Agency

Leggi il programma e prenota il tuo percorso.

A Settembre 2018, 3 geisha e 1 hangyoku (apprendista geisha) arriveranno dal Giappone a Roma per farti vivere la tipica giornata in una okiya (la geisha house): le lezioni nelle arti tradizionali, il bianco make up oshiroi, la vestizione del kimono e infine l’ozashiki (il geisha party).

Esiste un legame speciale che unisce una geisha a un’altra, una sorellanza, un vincolo difficile da sciogliere che viene definito “unione di destini” (en musubi).

Ed è proprio un’unione di destini, o forse di percorsi (o di emozioni) che dovrebbe portarvi a Roma (dal 6 al 16 settembre) per un evento unico al mondo.

Stiamo parlando di #AGeishaDay il Festival dedicato interamente alla figura e alla tradizione della geisha giapponese.

Erikae di Katsuru Ph © Onihide san

#AGeishaDay sarà un’installazione a cielo aperto, una performance artistica in grado di immergerci in un mondo di tradizioni secolari, per certi versi opposte a quelle occidentali, e dunque per questo dotate di una forza attrattiva fuori dal comune ai nostri occhi.

Immaginate una giornata di settembre a Roma, il cielo che si tinge di nuove sfumature ad ogni ora, la luce che si staglia sui palazzi del centro, sulla tavolozza di aranci e di ocra Delle loro facciate.

Immaginate il Colosseo, la Fontana di Trevi, il Pantheon.

La città eterna nel mese più struggente di tutti e poi, come in un sogno in cui realtà e fantasia diventano un coacervo indistinguibile, 4 geisha immerse in questo palcoscenico spettacolare.

Erikae di Katsuru Ph © Onihide san

4 figure femminili tra sogno e realtà che creano un morphing tra Roma e Kyōto/Tokyo, tra Italia e Giappone, tra Occidente e Oriente, tra bellezza e bellezza, perché tutti gli opposti trovano un punto di congiunzione laddove gli occhi incontrano il cuore.

#AGeishaDay, dunque, è un avvenimento davvero imperdibile che ci darà l’opportunità mai avuta prima d’ora di scoprire il fascino di 4 geisha, di scattarci un selfie con una maiko e il Colosseo sullo sfondo, di ammirarle danzare, cantare, suonare per noi.

Sarà magnifico provare a carpire i segreti del loro trucco sofisticato e seducente (oshiroi), del colorato kimono, della complicata acconciatura tradizionale. E poi degustare una cena tipica giapponese con accanto una geisha.

Tante altre le iniziative (imperdibili) che potrete scoprire leggendo il programma (in continuo aggiornamento).

Erikae di Katsuru Ph © Onihide san

Chi sono le geisha? Artiste, di un mondo fluttuante ormai quasi scomparso, ma che tuttavia continua a sopravvivere, nascosto nella penombra di antiche case da tè.

Quanti di voi, appena giunti in Giappone, si sono appostati tra le vie di Gion? Uno dei cinque hanamachi (i quartieri delle geisha), il più famoso, forse, di Kyōto (soprattutto dopo “Memorie di una geisha”, lì ambientato). Quanti sono rimasti a passeggiare lì, ore e ore, nell’attesa febbrile di immortalare in uno scatto l’immagine fugace e un po’ sfocata di una geisha di passaggio, di corsa e in kimono, pronta per la sua serata?

Quanti hanno sognato di incontrarne una in carne e ossa, di poter assistere a una sua performance? Un vero sogno, che ci conduce in un angolo remoto di Giappone, che pian piano sta scomparendo sotto il peso della modernità.

Ecco, a settembre, a Roma avrete l’incredibile opportunità di vivere, almeno per un giorno, questo sogno: #AGeishaDay.

Tre geisha e una maiko (apprendista) arriveranno infatti dal Giappone per condurre degli incredibili workshop e per far vivere, a chi vorrà partecipare, la tipica giornata in una okiya 「置屋」la casa delle geisha, nonché l’atmosfera di un vero ozashiki 「お座敷」il tradizionale banchetto o geisha party.

Erikae di Katsuru Ph © Onihide san

Nelle ochaya di Kyōto vige la ferrea regola del “Ichigensan Okotowari” (一見さんお断り), “No First Time Visitors/Customers”.

Per essere ammesso al cospetto delle geisha, un cliente abituale della casa del tè deve presentarti e introdurti e, per tutta la serata, lui sarà responsabile per te, per il tuo comportamento nell’ochaya.

Quindi neanche andando in Giappone si può essere sicuri di poter parlare con una geisha e di essere tra i suoi fortunati ospiti.

Miriam Bendìa ha avuto questo onore e questo piacere tante volte, dal 2005 a oggi. Le ha intervistate per i suoi articoli e romanzi fotografici, dedicando loro 2 libri: “Diario di una maiko” e “Iroke Cuore di Geisha”.

Dal 2009 organizza le Lezioni sull’Arte della Geisha®.

Erikae di Katsuru Ph © Onihide san

Ora ha deciso di condividere questa esperienza (unica) con i geisha fan italiani.

Anche perché il mondo delle geisha rischia di scomparire, a causa della generale crisi economica e della difficoltà innegabile di questa “vocazione”.

Miriam sta organizzando questo Festival su richiesta delle maiko e delle geiko che conosce ormai da tanti anni.
La crisi economica sta colpendo anche il loro mondo incantato.
Le nuove generazioni non sono più interessate all’intrattenimento con queste splendide artiste.
Non ci sono più dei veri danna, dei patroni delle arti in grado di devolvere grandi cifre al sostegno di una okiya (casa delle geisha).

La geisha rischia di scomparire.
E sarebbe una perdita incolmabile, per l’umanità.

Abbiamo pensato a quale fosse il modo migliore per evitare che ciò accada e stiamo provando questa strada.
Far conoscere meglio questa figura anche all’estero, in modo da suscitare curiosità, interesse e magari trovare dei nuovi danna occidentali.
Perché no?
Persone disposte a donare tempo, energia e denaro alle geisha, permettendo loro di continuare a preservare le antiche arti tradizionali.

Erikae di Katsuru Ph © Onihide san

In questa intervista a una delle artiste che verranno, a Roma, a settembre, lei spiega perché ha deciso di accettare di venire in Italia.

Voglio lasciare, ovunque, delle piccole briciole che portino le persone ai cancelli di questo mondo incantato.

Abbiamo rivelato due nomi delle quattro artiste, fino ad ora: la geisha Asaka e l’hangyoku (apprendista) Tazusa.

I restanti due nomi, saranno invece svelati solo il giorno della conferenza stampa del 7 settembre che si terrà presso il Museo delle Civiltà, nella sala conferenze del Museo preistorico etnografico “Luigi Pigorini” (dalle 11 alle 13).

Una GEI (arte) SHA (persona) è una Sacerdotessa dell’Arte, si consacra ad essa. Deve diventare “un’opera d’arte vivente”. Non può neanche sposarsi, sacrifica la sua vita privata per la sua vocazione.

La Geisha è un Tesoro dell’Umanità, non deve scomparire!

Vuoi aiutarci anche tu?
Leggi il programma e prenota il tuo percorso.

Ookini (grazie)!

Erikae di Katsuru Ph © Onihide san

#AGeishaDay

Per informazioni, prenotazioni e accrediti stampa:
+39 347 5406062 – [email protected]

Direttore artistico e produttore Miriam Bendìa

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