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Opposizione

Storie e Notizie N. 1622

C’era una volta l’opposizione.
Che è un sostantivo femminile e, forse, come per numerose valenze di questo genere, è molto di più.
Nondimeno, basiamoci unicamente su quel che racconta il dizionario, come se fosse un ulteriore narratore tra i tanti.
Nel suo caso particolarmente affezionato alle parole, più che alle storie.
Eppure, capita sovente che alcuni vocaboli risultino così importanti, talmente essenziali, da possedere significati che sono dei veri e propri racconti.
Con tanto di incipit, trama e morale, più o meno rassicurante.
Allora, basta indugiare, iniziamo a narrare.
Opposizione è l’opporre, ovvero l’opporsi.
In altri termini, l’essere opposto.
In taluni casi, perfino l’argomento con cui ci si oppone a qualcuno o a qualcosa.
Tuttavia, siamo ancora troppo sul generico, rispetto al vero bersaglio di questa mia.
Cosicché, inquadriamolo con maggiore evidenza.
L’opposizione è altresì l’azione di contrasto svolta legalmente dai partiti contrari alla politica della maggioranza.
Di conseguenza, essa è anche l’insieme dei parlamentari appartenenti a questi partiti e di tutti coloro che a essi sono iscritti.
E se tutto ciò non bastasse, l’opposizione è anche la contraddizione rispetto a un’idea con un’altra, l’antagonismo a una teoria con la propria.
Laddove volessimo sottolineare il tutto con un’accezione prettamente filosofica, l’opposizione è la relazione tra due concezioni che si negano.
Che si escludono a vicenda.
E allorché si desiderasse ottenere il beneplacito della linguistica strutturale, potremmo aggiungere che l’opposizione è il rapporto esistente tra elementi che potrebbero occupare lo stesso posto in un enunciato.
Tuttavia, qualora ciò accadesse, produrrebbero significati differenti.
Antitetici.
In breve, opposti.



Ciò malgrado, ove si parli di narrazione, le sacre regole reclamano l’inevitabile conflitto da affrontare.
L’ostacolo avverso, senza il cui superamento la trama è in stallo e con essa ogni personaggio, dal primo all’ultimo, dal più importante a quello maggiormente sacrificabile.
Talvolta capita che nelle storie più complicate sia assai difficile da individuare.
Ciò nonostante, non è il nostro caso.
Si da il caso che il nostro paese, come molti altri di questi tempi, sia governato da individui che più passa il tempo e altrettanto dimostrano di non avere alcuna considerazione della dignità umana, alcuna attenzione alla convivenza pacifica tra le varie componenti della società, alcun rispetto delle diverse culture e tradizioni, alcuna strategia innanzi ai cambiamenti climatici causati dall’uomo.
La gente a cui è stato affidato il nostro destino si sta impegnando alacremente a far tornare indietro il mondo ai sui giorni più bui, ignorando e oscurando ogni progresso fatto a tutela della pace globale, ancor prima che locale.
Come altri sciagurati leader già visti e subiti, finché avranno potere nelle mani lo useranno per dividere i poveri tra loro, scatenando eserciti di ultimi contro ultimi.
Vendendo armi e menzogne, altre menzione e ancora armi.
Si dice che per la persona dotata di degna rettitudine la vera difficoltà non consista nel capire quale sia la scelta giusta da fare, bensì non farla una volta compresa.
Ebbene, dinanzi al suddetto scenario, per coloro i quali dichiarino semplicemente di avere a cuore due preziose ricchezze, ovvero la terra e l’umanità tutta, senza alcuna distinzione, essere, fare e gridare opposizione, compatta e immediata, in piazza e ovunque contro i propri governi.
Dovrebbe risultare la cosa più facile del mondo...


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